Il veterinario varesino, specializzato in animali esotici Rainer Schneider, nei giorni scorsi, ha operato il varano esantematico del rettilario di Leolandia, una star del parco dei divertimenti di Bergamo. Il varano è un animale simile a una grossa lucertola, di colore grigio-brunastro con maculature gialle sul dorso. La testa è massiccia, la lingua, biforcuta, è di colore bluastro. Sembra che la sua abitudine di ergersi sulle zampe posteriori, potendo così controllare meglio il territorio circostante, gli sia valsa il nome arabo originale, che significa «guardiano».
«Il varano di Leolandia aveva un prolasso all’intestino, una malattia che in natura sarebbe risultata mortale – spiega il veterinario, che è stato chiamato dal proprietario del rettile ed è intervenuto in loco e nelle strutture dell’ambulatorio Sanrocco in Valsassina – Avvicinare l’animale in questo caso è stato abbastanza facile, così come anestetizzarlo. Si tratta di un esemplare docile, lungo un metro. L’operazione è andata bene: l’intestino è stato riportato nella sua sede naturale. Adesso il varano è in convalescenza. Deve osservare una dieta particolare sostituendo la sua alimentazione abituale a base di topi e di pulcini morti con uova e carne macinata. Tra un po’, però, potrà riprendere la vita normale».
Schneider ha portato a termine numerosi interventi particolari, come la riparazione del becco a un pellicano. Sono passate sotto i suoi ferri anche numerose tartarughe dal carapace fratturato. Operare un varano è però cosa molto rara, anche perché la detenzione di questi animali – definiti pericolosi – è vietata ai privati e consentita solo in zoo e rettilari specializzati.