Il palo storto e pericolante, le auto e gli pneumatici abbandonati, i marciapiedi e le piste ciclabili sconnesse: non c’è pace per il decoro della città. Fioccano segnalazioni e proteste, ma burocrazia e risorse scarse tendono a mettere il bastone tra le ruote.
Emblematico è il caso di piazza Santa Maria: da almeno una settimana nella piazza-simbolo della città, porta d’ingresso del salotto buono della zona pedonale del centro storico, fa brutta mostra di sé un lampione piegato da un camioncino che l’ha
centrato in pieno. Precauzionalmente, gli addetti del Comune hanno delimitato con il nastro bianco-rosso un’ampia zona “off limits” che comprende tre panchine. Ma per , ex consigliere del movimento La Voce della Città, non basta: «Quel palo è un pericolo pubblico, e pure un pessimo biglietto da visita per il salotto della città. Come è possibile che nessuno sia ancora intervenuto per sistemare questa situazione dopo una settimana? Aspettano forse che il palo finisca per cadere in testa a qualcuno?».
Oltretutto, in questo caso Palazzo Gilardoni non può nemmeno chiamare in causa il gestore dei lampioni Enel Sole, in quanto quella struttura di piazza Santa Maria sarebbe direttamente di competenza del Comune di Busto Arsizio. «Siamo sul pezzo e stiamo valutando come muoverci per intervenire con la manutenzione di quel palo – afferma l’assessore ai lavori pubblici – va tenuto conto che si tratta di uno degli elementi di arredo urbano che fanno parte del disegno originario della piazza fatto dal grande architetto Richino Castiglioni. Pertanto la sua manutenzione deve essere effettuata a regola d’arte». Come dire, ci sono dei tempi tecnici da rispettare per compiere tutte le valutazioni del caso su come sistemare il danno.
Cambiamo scena, e passiamo in zona stazione: in via Mameli, nel tratto compreso tra il semaforo di via Marconi e la piazza Volontari della Libertà. Qui «da più di tre settimane», come sostiene chi abita in zona, giace un pneumatico abbandonato sul marciapiede. Probabilmente qualcuno aveva pensato che i camioncini della nettezza urbana se lo sarebbero portato via insieme ai sacchi dell’indifferenziato, ma è evidente che questo non succederà. I giorni però passano e questo rifiuto abusivo continua a restare al suo posto, in attesa che i mezzi per la raccolta degli ingombranti possano portarlo in discarica. Eppure rispetto alle automobili abbandonate, vera “piaga” per il Comando di polizia locale, un solo pneumatico dovrebbe rappresentare un problema più semplice da risolvere.
Altro flash, in viale Trentino e viale Cadore. Qui i residenti e i commercianti denunciano ormai da lungo tempo lo stato non solo pietoso ma soprattutto pericoloso dei marciapiedi e della pista ciclabile di viale Trentino, che dall’incrocio di via Vespri Siciliani arriva fino a via Palestro. Quest’ultima, come già segnalato al Comune, è «per lo più inutilizzabile se non pericolosa a causa delle rotture della stessa causate dalle radici degli alberi. Chi si voglia avventurare in bici rischia di cadere». Stesso discorso vale per alcuni punti del marciapiede di viale Cadore, gli esercenti temono che un giorno o l’altro qualche loro cliente possa finire per terra a causa delle sconnessioni dell’asfalto. Che fare? Non resta che sperare nella “app” Decoro Urbano, che da quando è stata attivata ha già risolto 351 segnalazioni su 520 in città.