Botte al capotreno, spintoni al macchinista e schiaffi ai passeggeri. Accadeva un mese fa a Gallarate su un convoglio della linea Pioltello-Varese rimasto fermo in stazione proprio a causa dell’assurda aggressione. In meno di 30 giorni gli agenti della polizia di Stato hanno identificato, rintracciato e denunciato i due protagonisti della vicenda: un ivoriano di 22 anni e un diciottenne di origine marocchina, entrambi residenti nel gallaratese. Adesso Trenord chiede loro anche i danni per aver causato un considerevole ritardo del convoglio.
A chiudere il cerchio sono stati gli uomini della Polizia Ferroviaria di Gallarate, in collaborazione con gli agenti del commissariato di Gallarate. «L’aggressione ha avuto inizio nella tarda serata dello scorso 9 aprile», ha spiegato
, capo di gabinetto della Questura di Varese che ha illustrato i dettagli dell’operazione insieme al commissario capo della Polizia Ferroviaria di Milanoe all’ispettore superiore, della Polfer di Gallarate. «Il treno era fermo in stazione – ha spiega Cutolo – il capotreno ha dato l’ordine di chiusura porte, perché il convoglio era prossimo alla partenza». Tutte le porte si sono chiuse tranne quella sulla quale si affacciava il capotreno in modo che potesse controllare la situazione. E da quel passaggio il ventiduenne è balzato sul convoglio. Il capotreno gli ha chiesto di esibire il biglietto e per tutta risposta si è visto insultare, spintonare e minacciare di morte dall’ivoriano che è poi corso verso la coda del treno. Poi ha spintonato e schiaffeggiato i passeggeri. Il capotreno ha cercato di bloccarlo ed è stato ancora aggredito, i passeggeri sono intervenuti in sua difesa: l’ivoriano ha avuto una colluttazione anche con uno dei viaggiatori. «L’ivoriano ha anche strappato di mano il cellulare del capotreno e s il pos – ha spiegato Pellizzeri – Nel frattempo è stato chiamato il 112. L’ivoriano ha contatto il diciottenne e insieme sono fuggiti prima dell’arrivo delle forze di polizia».
Le indagini hanno subito preso il via. Un aiuto è arrivato dai filmati del sistema di videosorveglianza della stazione. «Abbiamo ascoltato i passeggeri e ci siamo fatti un’idea di chi potessero essere i due – ha aggiunto Pellizzeri – I colleghi del commissariato di Gallarate sono stati preziosi: i due soggetti bazzicano la stazione e sono noti». I due sono stati denunciati per violenza a pubblico ufficiale, oltraggio a pubblico ufficiale, rapina e interruzione di pubblico servizio.