Malerba a testa bassa: «Salvini è un “casciaball”»

Verso il voto - Il candidato di Lega Civica: «Nel suo libro attacca i supermercati, poi sostiene Orrigoni»

– Il siluro a Matteo Salvini è frontale, forte di una sorta di “bug” – termine che nel gergo informatico identifica un errore nella scrittura di un programma – trovato nella campagna elettorale varesina dell’avversario: «Salvini, “ul casciaball”, attacca i supermercati e poi candida a sindaco Orrigoni. Evviva la coerenza».

Stefano Malerba non usa mezzi termini nel mettere nel mirino il leader della Lega Nord, negli ultimi tempi più volte a Varese per sostenere Paolo Orrigoni nella corsa a sindaco della Città Giardino. Il “jolly” che ha servito un assist memorabile al candidato della Lega Civica è il libro recentemente dato alle stampe proprio da Salvini, “Secondo Matteo” il titolo, di cui Malerba ha letto alcuni passaggi durante una conferenza stampa appositamente convocata: «Essere indipendenti significa ribellarsi al potere economico –

cita il potenziale primo cittadino dal volume del leader del Carroccio – che nel mondo moderno si mimetizza dietro le attività più comuni. Un buon esempio? Il centro commerciale, simbolo di una globalizzazione imperante e di un’omologazione che si rivela già dall’architettura…». «Capite? – chiede allora Malerba – Con quale coerenza un così determinato nemico dei centri commerciali può sostenere convintamente il re dei supermercati varesini, Paolo Orrigoni? Come può Salvini, dopo aver scritto quelle parole, presentarsi a Varese un giorno sì e l’altro pure, per garantire supporto a uno dei più fulgidi rappresentanti del sistema che attacca?».
La strada a questo punto è spianata e consequenziale: «Ritengo che le parole di Salvini siano sante, che abbia ragione da vendere – continua il presidente del Rugby Varese – E faremo quindi di tutto per scongiurare il rischio che la nostra città cada nelle mani di un simbolo di quel potere. La Lega – che da anni si batte contro la grande distribuzione a difesa di botteghe, negozi e artigiani – è inciampata in una contraddizione senza precedenti». A corredo del tutto e dopo aver letto altri passaggi del libro di Salvini («I supermercati anestetizzano la mente delle persone, che dimenticano come sia stato proprio l’affermarsi di questo modello economico a far chiudere il panettiere sotto casa…»), la Lega Civica ha presentato anche l’ultima vignetta della sua campagna.

Il nuovo disegno non si discosta più di tanto dai concetti sopra espressi, raffigurando un carrello della spesa (la “Lega del Carello”) sul quale lo stesso Salvini, Orrigoni e Maroni vengono spinti dal sindaco uscente Attilio Fontana. Nel fumetto, così come nelle parole a commento dello stesso, chiaro anche il riferimento alla comunanza di vedute tra la leghisti e Marine Le Pen, la leader del partito francese Fronte Nazionale: «Non c’è più il Carroccio di un tempo – afferma Malerba – La Lega sta prendendo una deriva di destra che non ci piace. Noi ci poniamo al centro, con valori ben precisi e soprattutto non sindacabili». La chiosa del candidato civico vira sul progetto di piazza della Repubblica, l’altro ieri confermato da Maroni e dalla promessa di un investimento pubblico di 20 milioni di euro: «Opera inutile e irrealizzabile – conclude Malerba – compresa l’idea di un nuovo teatro senza una vera caratterizzazione culturale della città di Varese».