«I tuoi amici li sistemo io». E finisce a processo per tentato omicidio accusato di aver tagliato i freni della Twingo di un’amica della fidanzata. I fatti contestati sarebbero avvenuti a Cuvio il 4 dicembre 2012. L’imputato, 40 anni, che oggi vive a Brinzio con la stessa fidanzata di allora, avrebbe incolpato gli amici, in particolare due amici, della compagna per i problemi che la coppia si trovava a vivere.
Ieri in aula la corte, presieduta da , ha ascoltato la drammatica testimonianza della compagna dell’imputato. , legale del quarantenne, aveva chiesto di equiparare il ruolo di convivente a quello di moglie in base al nuovo testo sulle unioni civili. Il giudice ha parzialmente rigettato la richiesta: la coppia convive infatti dal 2104, due anni dopo i fatti. La teste ha dovuto rispondere alle domande relative al periodo antecedente la convivenza, dunque.
Una testimonianza drammatica, dunque, durante la quale l’imputato in lacrime ha lasciato l’aula comprendendo la difficoltà della compagna. Che a sua volta ha ceduto al dolore consapevole dell’importanza delle sue parole. La donna ha spiegato come nel 2012 il rapporto di coppia con l’imputato fosse a tratti problematico.
E come il 28 novembre dello stesso anno il fidanzato, durante una lite le avesse detto: «I tuoi amici li sistemo io». Per l’accusa questo è
il movente: la presunta vittima era infatti una carissima amica della fidanzata dell’imputato. Per l’autorità giudiziaria il quarantenne imputava all’influenza di quest’amicizia sulla compagna i problemi che la coppia viveva e il poco tempo che a suo parere la fidanzata gli dedicava. Succede in ogni coppia che si trova ad affrontare dei problemi. Nulla di grave sino a quando la presunta vittima non si è trovata a frenare mentre era alla guida della sua Twingo provando il terrore di sentire il comando che non risponde e la macchina che, nonostante il pedale abbassato, non continua a viaggiare. La donna non si è fatta male, non c’è stato nessun incidente. Ha pensato a un guasto sino a quando non ha portato l’auto dal meccanico. «I collegamenti di metà dell’impianto frenante della macchina – ha detto ieri il meccanico in aula – erano stati tagliati con una cesoia, un tronchese o una tenaglia. Il taglio era evidente».
E qui torna in gioco la compagna dell’imputato: «Il 4 dicembre 2012 uscii dal lavoro – ha detto – e lo vidi sbucare dal parcheggio, come se si stesse alzando. Mi venne incontro, arrivava dal luogo dove erano posteggiate la mia macchina e quella della mia amica (la presunta vittima). Aveva un taglio su un dito, mi disse che si era ferito poco prima a casa di amici». L’uomo dunque è stato accusato di tentato omicidio e di aver tagliato quei freni. Lui si è sempre dichiarato innocente. Il 13 settembre si torna in aula per la discussione.