Ha superato i 10mila iscritti e sta catalizzando il dibattito cittadino, tanto che le altre pagine Facebook dedicate ai Due Galli pensano di chiudere i battenti. Non si ferma il successo di “Sei di Gallarate se”. Una pagina nata quasi per gioco, sull’onda lunga della moda dell’amarcord che qualche anno fa spopolava sul social network blu, la “creatura” di Paolo Rossi con il tempo è cresciuta. E non solo nei numeri. Certo, questi ultimi rappresentano il modo migliore per misurarne l’importanza. E in questi giorni gli iscritti alla pagina hanno superato quota 10mila. Come a dire che un gallaratese su cinque fa parte di questo gruppo, diventato ormai la piazza principale della città dei Due Galli.
Se ne è accorta anche l’amministrazione comunale, che ha infatti deciso di utilizzare questo spazio. Intanto, non c’è conferenza stampa, inaugurazione o evento pubblico al quale non prenda parte uno degli amministratori della pagina, “armato” di smartphone per una video diretta dell’iniziativa.Palazzo Borghi ha però voluto cercare di convogliare le tante segnalazioni che i cittadini affidano al social network. È nato così l’hashtag #segnalagallarate, che ormai da qualche mese accompagna le foto di rifiuti abbandonati, buche nelle strade, episodi di degrado segnalati dai gallaratesi via Facebook.
Eppure “Sei di Gallarate se” non è l’unico gruppo dedicato alla città dei Due Galli. E, a dirla tutta, non è nemmeno il primo. Pioniere, in questo senso, fu Alessandro Quaglia, che diede vita alla “Bacheca civica” di Gallarate. Uno spazio virtuale pensato proprio con lo scopo di segnalare problematiche relative alla città.Nel mondo digitale, però, vince chi riesce a fare massa critica. Ovvero ad attirare il maggior numero di utenti. E in questo senso il confronto è impietoso. La Bacheca civica, infatti, ha saputo andare di poco oltre le 2.200 unità. Certo, ad aiutare la pagina di Rossi e soci (il “lavoro” è talmente tanto che ora è affiancato da altri due amministratori nella gestione del gruppo) c’è anche il fatto che, almeno all’inizio, questa realtà aveva un carattere più strettamente ludico, legato all’amarcord della Gallarate che fu.
Ora, però, ha un ruolo più decisamente civico. Tanto che Quaglia, qualche giorno fa, ha scritto pubblicamente di star pensando di chiudere la sua Bacheca. Il dibattito social in città, del resto, è ormai monopolizzato da “Sei di Gallarate se”. Una piazza virtuale che ha ormai la stessa importanza di quella reale.