Il premier Matteo Renzi in visita alle aziende di eccellenza della provincia di Varese: «Per far ripartire l’economia c’è bisogno di realtà come queste». Il patron di Yamamay Luciano Cimmino ammette: «Grazie al Jobs Act abbiamo potuto assumere 400 persone in più». Ma il sindaco di Gallarate Andrea Cassani consegna a Renzi una “letterina”, per chiedergli «equità» nei trasferimenti dello Stato agli enti locali.
Dopo aver ricevuto in regalo una bicicletta alla Colnago di Cambiago, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha fatto tappa in provincia di Varese, dove ha potuto visitare – a porte chiuse – tre aziende d’eccellenza: a Saronno la Illva di Augusto Reina (quella dell’Amaretto Disaronno) e la Tci dell’onorevole Gianfranco Librandi e a Gallarate la Yamamay della famiglia Cimmino.
«Un giro molto bello – le uniche parole concesse alla stampa – nel giorno in cui l’Istat certifica 655mila posti di lavoro in più dal primo giorno dell’azione di governo. Ho visto aziende straordinarie, che stanno assumendo. Tra tante difficoltà che non dobbiamo nascondere e tra mille problemi che dobbiamo affrontare, per rilanciare e far partire l’economia c’è bisogno di aziende come queste». Nella sede Yamamay arrivano anche le stelle del volley, Valentina Diouf e Giulia Pisani. E Luciano Cimmino, presidente di Pianoforte Holding, il gruppo (duemila dipendenti, di cui 220 nella sede di Gallarate) a cui fa capo Yamamay, ricorda: «Grazie al Jobs Act, abbiamo 400 dipendenti in più. È la prova che qualcosa si sta muovendo».
La fiducia non manca, insomma: «Fatturiamo per il 25% all’estero, ma la nostra ambizione è raddoppiare questo numero nei prossimi cinque anni – spiega Cimmino – la presenza di un ministro dello sviluppo economico molto competente è un altro segnale che qualcosa cambia». La politica resta fuori, persino l’attualissimo tema del referendum Costituzionale: «Non ne abbiamo minimamente parlato – ammette Renzi – magari riusciremo a fare una tappa ad hoc, a Varese o in provincia. Ma il discorso è molto più semplice di quel che si crede: o si cambia o si rimane con le solite facce, i soliti nomi e le solite persone di sempre».
Attorno al premier, tutto lo “stato maggiore” del Pd varesino, incluso il sindaco di Varese Davide Galimberti («hai fatto un risultatone a Varese» lo saluta Renzi), ma a Saronno c’è anche una Lara Comi di rosso vestita. «Dimostra vicinanza alle realtà produttive che esportano e che trainano anche le piccole imprese – sottolineano il segretario regionale Alessandro Alfieri e quello provinciale Samuele Astuti – è giusto che il premier intrecci i segnali positivi che emergono nel Paese, dando fiducia al nostro tessuto economico». Il deputato Daniele Marantelli fa notare: «Non sono visite estemporanee o gite turistiche. A distanza di meno di due anni dalla visita che gli consigliammo all’Agusta Westland di Vergiate, il governo ha finanziato la realizzazione di un elicottero da esplorazione e scorta da mezzo miliardo di euro». E se c’è una cosa che gli imprenditori hanno chiesto al premier, rivela Angelo Senaldi, è «il sostegno a chi esporta».
Il sindaco leghista di Gallarate Andrea Cassani rivolge un appello al premier Renzi, in una lettera consegnata brevi manu: «Da sindaco le chiedo di riportare equità in questo bislacco Paese». In cui città simili per numero di abitanti ricevono trasferimenti decisamente più cospicui di quelli (2,9 milioni) che lo Stato assegna a Gallarate: Cassani cita Ercolano (12,6 milioni), Civitavecchia (7,9) e Acireale (5,9), per poi ricordare che «non abbiamo i soldi per ristrutturare le scuole dove studiano i nostri figli, né per costruire colombari per i nostri defunti e non abbiamo fondi per i nostri cittadini in difficoltà». Il senso della missiva è che «solo dando fiducia» a Comuni e Regioni virtuose «si potrà risollevare uno Stato deficitario, e non già con una riforma Costituzionale che accentra ancor più le competenze».