L’Aquila, 9 lug. (Apcom) – “Non c’è alcuna contraddizione fra una crescita ecologicamente sostenibile e una robusta crescita economica”. Lo ha sostenuto il presidente americano Barack Obama, incontrando la stampa al termine della riunione delle principali 17 economie mondiali (Mef – Major Economies Forum) in occasione del G8 dell’Aquila. Sul clima, secondo Obama, i governi si trovano oggi davanti una scelta fondamentale: “Possiamo plasmare il nostro futuro oppure lasciare che gli eventi lo modifichino per noi”.
Ieri i paesi del G8 (Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Giappone e Russia) hanno trovato un accordo per la riduzione del 50% delle emissioni globali di gas serra entro il 2050, e delle loro emissioni – ossia di quelle dei paesi più sviluppati – dell’80% per contribuire a questo scopo. Ma gli emergenti, che oggi si sono uniti ai colloqui, si sono rifiutati di definire target di riduzione specifici per i loro paesi.
Insieme, i 17 paesi del Mef (G8 + G5 + Australia, Corea del sud, Indonesia e Danimarca) hanno concordato di fissare a 2 gradi l’aumento massimo della temperatura globale rispetto ai livelli pre-industriali. I leader però non hanno fissato alcun impegno sul medio termine, per esempio sulla scadenza del 2020, per raggiungere questo traguardo.
Obama ha fatto capire che la sua volontà di strappare un nuovo accordo complessivo fra avanzati ed emergenti sul clima non è stata coronata in questa sede, ma ha comunque descritto il vertice come un successo. “Non ci aspettiamo di risolvere la questione in un incontro, o con un summit, ma ritengo che abbiamo fatto alcuni importanti passi avanti” ha osservato il presidente Usa.
Spr
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