Varesina, ora quei punti bisogna trovarli altrove. Ma si è rivisto carattere. Da non perdere mai più

Il punto in casa rossoblù: le Fenici non sono ancora guarite e a Legnano è arrivato un ko pesante, la prestazione però dà serenità

Non si può essere soddisfatti ripensando all’ 1-0 con cui la Varesina è tornata a casa da Legnano. Almeno non a sufficienza. Non lo si può essere per un motivo semplice: contro l’ultima in classifica non si possono perdere i tre (sei, con quelli dell’andata) punti. E non lo diciamo perché quella giocata dalla Varesina sia stata una brutta partita, ma perché queste sono occasioni che non si possono fallire.

Non mettere questi punti in classifica significa doverli poi fare contro altre squadre che, sulla carta, rappresentano un ostacolo ben più arduo da superare. Quella con il Legnano è quindi una sconfitta che si aggiunge alla lista delle occasioni perse, una sconfitta che non ci voleva ma che brucia soprattutto. Eccome se brucia: perché il Legnano si è compattato nonostante la pesante situazione ambientale, trovando forza e coesione laddove tutto accade con l’intento contrario, giocando da squadra vera,

ma non in modo strabiliante. È stato efficace e umile nel difendere e ripartire, ma i suoi meriti arrivano fino ad un certo punto. E non ce ne vogliano i lilla (che ribadiamo non aver rubato nulla, anzi) ma contro una Varesina ancora convalescente hanno rischiato più volte di andare in svantaggio, e senza Houehou ci sarebbero anche andati probabilmente. Ma si sa, questo è un pensiero contestabile nel fatto che il portiere è un giocatore, non un fattore casuale, quindi se lo si ha bravo è solo un merito.

Pertanto, dove si trovano le motivazioni della sconfitta delle Fenici? Questa volta non nella mancanza di reazione, perché la prestazione sotto l’aspetto carismatico è arrivata. La squadra, pur non giocando benissimo, non si è spenta alla prima difficoltà ma ha reagito, portando un vero assedio al forte legnanese nell’ultima parte di match. Peccato che come ammesso anche da mister Spilli le Fenici non siano ancora guarite, e gli effetti di qualche tossina ancora in circolo si sono visti: l’errore di squadra in occasione del gol (con Felipe completamente libero di depositare in rete il pallone), qualche lancio lungo di troppo e una precisione sotto porta ancora deficitaria.Perché nonostante il portiere, Anzano e compagni avrebbero potuto fare meglio.

Bisogna però aggiungere che si sono ben mossi nel reparto avanzato, con un Mauri in grande forma a dirigere dal mezzo; così come bene si è mossa la difesa, con i soli terzini un po’ appannati. Allodi e Caso hanno limitato le offensive avversarie e non hanno sofferto nemmeno a campo aperto, con il secondo presente anche sul fronte offensivo con qualche scorribanda (che andrebbero però limitate in altre partite). In conclusione: la Varesina deve ancora uscire dal tunnel, non deve più perdere questo genere di occasioni, ma questa sconfitta si può digerire con più serenità perché si è rivisto il carattere. Un graditissimo ritorno, dal quale non bisognerà separarsi. Mai più.