«Scelte che denotano una mancanza di visione sul futuro della città». Così iovanni Pignataro (Pd) liquida la decisione della giunta di cancellare la nuova biblioteca e ridurre il costo dei parcheggi. «Anziché pensare a qualcosa di prezioso per il futuro di Gallarate si cerca di fare bella figura nell’immediato – spiega l’esponente dell’opposizione – Intervenire su una realtà culturale e recuperare una proprietà pubblica (le ex scuole di via Bottini, ndr) significava puntare sulla cultura e creare un polo attrattore per il centro storico».
Va bene, ma lo stesso discorso non è applicabile a quando nel 2011 il centrosinistra rinunciò a trasferire la biblioteca a Palazzo Minoletti? «No, perché all’epoca l’opera non era finanziata. E quella sarebbe costata davvero 6 milioni». Ma il sindaco Andrea Cassani dice che spostare i libri in via Bottini ne costerebbe 6,8. «Ma quello è un primo progetto, che poi abbiamo ridotto a 4,8. Inoltre il terzo lotto, con il giardino e una veranda esterna, è del tutto facoltativo». Come a dire che «i motivi economici non reggono». È proprio una questione di «visione del futuro», così come per i costi dei parcheggi.
«Per rendere più attrattivo il centro storico bisogna allargare la zona pedonale – spiega Pignataro – abbassare le tariffe da un consenso immediato, ma toglie il margine economico per pensare ad una pedonalizzazione parziale della piazzetta di San Pietro e di Piazza Garibaldi». Non solo. «Quando aumentammo il prezzo dei parcheggi – ricorda il capogruppo di “Città è vita” Sebastiano Nicosia – volevamo incentivare l’utilizzo dei parcheggi interrati». In particolare del Seprio Park, struttura all’epoca gestita dalla Seprio Real Estate che non ha mai incontrato il gradimento dei gallaratesi. E la biblioteca? «Da un punto di vista strategico, avevamo pensato che i soldi ricavati dalla vendita di Amsc Commerciale Gas dovessero andare a costituire qualcosa che restasse per le generazioni future: se vendi i gioielli di famiglia, realizzi qualcosa che rimanga, non per sistemare i marciapiedi». Ma non convincono nemmeno le prospettive per il futuro. «Case di riposo convenzionate con la Regione ce ne sono già a sufficienza in città. Costruire una residenza per anziani in via Bottini significa che chi ci andrà pagherà rette mensili dai 4mila euro in su».
Non è finita. «Secondo parametri Unesco, recepiti dal Pirellone, per il numero di volumi che custodisce la nostra biblioteca dovrebbe avere una superficie di 2.500 metri quadrati. Oggi sono 900 – conclude Nicosia – inoltre lo stato di manutenzione dell’edificio di piazza San Lorenzo richiede che si intervenga con urgenza. La giunta ha previsto di farlo? E con quali costi?».