"Le lucciole al Pineta?Sono colpa di Como"

TRADATE «Le lucciole a spasso nel parco Pineta? La situazione è in lento miglioramento, ma solo grazie a noi». Il sindaco di Tradate Stefano Candiani se la prende con le autorità comasche, ree di non fare abbastanza per contrastare il fenomeno della prostituzione nel parco Pineta di Appiano e Tradate. Il primo cittadino, nonché segretario provinciale del Carroccio, non ha usato mezzi termini nel corso della conferenza dedicata alla sicurezza in città. 

In città i crimini sono in calo grazie alla presenza della tenenza dei carabinieri e alla sinergia attivata con la polizia locale. Un’azione che ha portato alla riduzione dei reati. Ma al parco Pineta resta l’allarme prostituzione. «Un tempo – spiega Candiani – le prostitute che lavoravano e ancora oggi lavorano nei boschi di Tradate arrivavano in treno da Milano. Scendevano alla stazione di Abbiate Guazzone o a quella di Tradate, poi, con la connivenza di qualche “taxista”

compiacente oppure a piedi in piena autonomia raggiungevano il loro luogo di lavoro. Oggi, grazie all’azione di controllo costante effettuata dai carabinieri della tenenza di Tradate, anche con l’ausilio della nostra polizia locale, questo non avviene più. Noi i ponti li abbiamo tagliati. Se le prostitute non passano più dalla nostra città per raggiungere la loro piazzola ci sarà pur una ragione. Significa che per loro questa strada non è più conveniente. Tuttavia nei boschi le lucciole continuano ad esserci, il fenomeno, che ha subito una drastica riduzione, continua ad esistere. Viene da chiedersi il perché. La risposta è semplice: non potendo più arrivare dalla parte di Tradate hanno scelto una strada alternativa. Arrivano in pullman  da Castelnuovo Bozzente e da lì si avviano a piedi verso il Parco». Insomma, il primo cittadino di Tradate vorrebbe un maggiore impegno anche da parte delle autorità preposte al controllo di questi fenomeni in provincia di Como: «Se noi tagliamo i ponti ma dall’altra parte restano aperte le autostrade la cosa non va bene. Il fenomeno va contrastato in nome del rispetto per la dignità della donna e in nome del decoro della nostra terra. Un’azione di contrasto, se ci deve essere, deve essere operata su tutti i fronti. Noi abbiamo dimostrato che i risultati possono arrivare».

Negli ultimi mesi i carabinieri della tenenza cittadina hanno garantito una presenza costante nei boschi del parco, portando a termine almeno due retate, segnalando diverse prostitute nigeriane irregolari. Azioni che hanno allontanato le ragazze dalle strade. I risultati ottenuti dai carabinieri della compagnia di Saronno sono molto buoni: in un caso è stato avviato il lento e lungo processo di recupero di una prostituta che ha preso la difficile decisione di lasciare la strada, una scelta che tra le altre cose prevede anche la denuncia degli sfruttatori.

b.melazzini

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