Una dozzina di cavalli sottoposti a sequestro e un uomo denunciato a piede libero, il quale dovrà rispondere di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la propria natura. Gli animali sarebbero stati mal tenuti, tanto da far scattare nelle ultime ore l’ennesimo controllo mirato che ha portato al sequestro e al conseguente trasferimento dei quadrupedi in un’altra struttura che si è prestata a ospitarli per il periodo di sequestro. Una struttura nella quale potranno continuare a fare la loro vita da quadrupedi in attesa che molti aspetti della faccenda verranno chiariti con maggiore precisione.
Ma andiamo con ordine. La vicenda è ancora tutta da raccontare. Il punto di partenza è che tredici cavalli da ieri mattina non si trovano più all’interno di un’azienda agricola in località Torbera all’interno della quale, secondo le risultanze dell’autorità veterinarie, non sarebbero state rispettate le norme rispetto al buon mantenimento degli animali. I tredici cavalli sarebbero, infatti, stati mantenuti in condizioni incompatibili con quella che è la loro natura. Qualcuno degli animali sequestrati pare fosse anche malnutrito, ma si tratta di aspetti sui quali sono ancora in corso tutti gli accertamenti veterinari del caso.
Sempre secondo le prime informazioni, in realtà dei controlli sugli animali sarebbero stati effettuati già nelle settimane precedenti, quando in seguito a una segnalazione, erano intervenuti i carabinieri della stazione di Angera, coordinati dai colleghi della Compagnia di Gallarate, in sinergia con i veterinari dell’Ats Insubria. Gli specialisti avevano già evidenziato delle situazioni che poco sarebbero state in linea con le condizioni di vita di un quadrupede. Pare ad esempio che alcuni fossero esposti al freddo e al gelo non potendo contare su un riparo dalle intemperie.
Altra circostanza sulla quale si stanno ancora compiendo tutte le verifiche necessarie. Già nei giorni scorsi erano state effettuate determinate richieste. Nelle ultime ore i carabinieri della stazione di Angera, insieme ai veterinari, sono tornati in località Torbera, proprio al confine con il Comune di Ispra, per accertare se le controindicazioni fossero state prese alla lettera, ma nell’ultimo sopralluogo sarebbe emerso che in realtà le indicazioni sarebbero state, almeno in parte, disattese. Le autorità, evidentemente, avendo notato sofferenza negli animali, per salvaguardarne l’incolumità, hanno deciso di emettere un’ordinanza più severa che ha portato al sequestro degli animali oltre che alla denuncia a piede libero del titolare della struttura.