L’anno scorso, Beppe Sannino aveva comprato un biglietto dei distinti per venire a vedere il Varese di Stefano Bettinelli, impegnato ancora nel campionato di Serie B. «L’allenatore del secolo» – così è stato eletto nell’anno del centenario – è entrato nuovamente al Franco Ossola e si è messo in uno dei posti più decentrati della tribuna laterale. All’intervallo, è stato quindi sommerso dall’abbraccio dei tifosi, che gli sono rimasti legati e gli vogliono ancora un mondo di bene.
/>«Mister, si ricorda il pubblico che c’era con lei?», chiede un ragazzo a Sannino, pronto a rispondere: «Che c’era con noi». La filosofia dell’allenatore con cui il Varese è passato in un lampo dall’ultimo posto della Seconda divisione fino alle soglie della Serie A, sta proprio nel «noi» e cioè nel gruppo.
Il gruppo è la parola magica anche del nuovo Varese Calcio, quello che è ripartito dall’Eccellenza dopo essere stato rifondato l’estate scorsa da dirigenti coraggiosi e grazie a una coraggiosa e generosa colletta fra i tifosi. Qualcuno domanda a Sannino: «La promessa di tornare ad allenare gratis i biancorossi quando diventerà realtà?». E ancora una volta, Beppe risponde da campione: «Adesso c’è un collega che è bravissimo e poi semmai la domanda è: “Mi vorranno ancora?”. Ci sono dirigenti seri che hanno dato al Varese la possibilità di ripartire e sono felice per Enzo Rosa, prima super tifoso, ora socio fondatore della nuova società». Sannino non vuole affrontare nessun altro argomento: «Parliamo solo della cosa più importante: il Varese». Il tecnico si sente davvero appiccicata nell’anima la sua unica squadra del cuore che è colorata di bianco e rosso e quasi si commuove a guardare il Franco Ossola: «Qualunque cosa succeda, lo stadio deve rimanere qui. Ristrutturatelo ma tenetelo in questo posto splendido, sotto il Sacro Monte». E se venisse ricostruito senza la pista d’atletica, Sannino dove andrebbe a correre? «Sono quasi un sessantenne ma dieci chilometri di corsa li faccio sempre». Sabato prossimo, alle 15, Sannino tornerà di nuovo a Masnago per la partita di beneficenza, in favore di Telethon: da una parte il Varese, dall’altra la Nazionale Artisti e Beppe si vestirà di biancorosso. Ma non giocherà: «Quando scendo in campo mi faccio quasi sempre male, devo stare attento. Ma ci tengo molto a fare un saluto alle squadre».
A Masnago pulsa forte il cuore di Beppe Sannino che presto si sposerà. C’è chi butta lì: «Beppe, perché la cerimonia non la fai su questo prato dove ci hai regalato le emozioni più belle?». Lui sorride e subito in molti – e molte – lo reclamano per la foto ricordo. Del resto è lui «l’allenatore del secolo», quello che nella storia del Varese ha acceso più emozioni e passione.