Pedemontana, «completarla è la nostra priorità». Il governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni lo ha ribadito mercoledì sera a Milano nel lungo incontro in Prefettura con il ministro della coesione territoriale Claudio De Vincenti e con il sindaco di Milano Beppe Sala sul “Patto per la Lombardia”.
Tra gli interventi principali che erano stati inseriti nel documento siglato da Roberto Maroni con l’ex premier Matteo Renzi, un mese e mezzo fa, c’è proprio il progetto di completamento del Sistema viabilistico Pedemontano. Sia il tronco principale, che rispetto al previsto collegamento Busto-Dalmine è rimasto fermo a Lentate sul Seveso, sia i secondi lotti delle due tangenziali di Varese e Como.
«Ho fatto presente al ministro la nostra priorità, la conclusione della realizzazione, progettuale e pratica, della Pedemontana, finanziata con 2 miliardi e 700 milioni nel Patto per la Lombardia – le parole di Maroni al termine del confronto – ci sono una serie di questioni aperte su cui stiamo lavorando, ma ho voluto ribadire che per noi rappresenta una priorità e su questo il ministro De Vincenti ha garantito la piena collaborazione del Governo».
I 2,7 miliardi di cui parla il governatore non sono fondi immediatamente disponibili, ma vanno reperiti con la compartecipazione dei privati, attraverso il meccanismo del project financing. La novità, o la speranza, rispetto al passato è che, grazie ad un emendamento bipartisan alla legge di Bilancio approvato in Parlamento e al fondo di garanzia da 450 milioni in 20 anni stanziato con la legge di stabilità regionale prima di Natale, i potenziali investitori potrebbero avere qualche stimolo in più.
Intanto, annuncia il governatore, «è stato costituito il comitato di indirizzo e controllo previsto dal “Patto per la Lombardia”, che quindi da oggi è pienamente operativo». Pedemontana non è l’unica opportunità per il territorio varesino: Maroni ha ricordato che «sono ancora da definire il capitolo di circa 47 milioni per la messa in sicurezza delle strade regionali e provinciali, quello da 10 milioni la depurazione dei laghi prealpini e interventi in campo infrastrutturale e ambientale per 80 milioni», per cui è già stata avviata la «consultazione dei territori, per raccogliere i progetti più significativi e poi sottoporli al comitato di indirizzo e controllo».
Ma l’ottimismo del presidente Maroni provoca la levata di scudi di M5S, che ribadisce la propria contrarietà al completamento dell’opera: «Su Pedemontana, Maroni sta ancora vendendo fuffa – attacca il consigliere regionale grillino Gianmarco Corbetta – nel patto di stabilità non ci sono risorse fresche, ma i 2.7 miliardi di euro che servirebbero per completarla devono essere reperiti in project financing e cioè tra eventuali privati. Che però ancora non sono all’orizzonte. Il fatto che Maroni non perda occasione per mistificare la realtà dei fatti è un segnale di grande debolezza da parte del Governatore».