Varese torni a ingioiellarsi le dita di preziosi

In fondo è un po’ come quando un amico, per un’improvvisata, ti invita a cena e, nonostante la casa sia a posto, trovi nel lavandino della cucina il cucchiaio sporco di nutella e la tazza della colazione del mattino.Sono indizi, simboli, che condizionano il nostro giudizio negativamente. Qualcuno poi del proprio giudizio si approfitta, pensando che tutto sia permesso, visto che è il caos a farla da padrone. Ma non è sempre così. Può accadere anche il contrario.

In Teatro per rappresentare un principe, ricco e nobile, non servono scene dorate e maestose, è sufficiente infilare un anello prezioso al dito di un uomo vestito di poco.
In questo caso l’apparenza inganna, quel particolare tradisce un’attitudine diversa da ciò che a prima vista potremmo pensare, e ne rimaniamo positivamente condizionati.
Ecco, Varese dovrebbe iniziare ad infilare più anelli preziosi alle proprie dita. Per esempio evitando le soste selvagge in centro il sabato sera. Per accorgersene basta percorrere via Parravicini e l’inizio di viale Aguggiari.
Oppure sistemare l’ormai famigerata piazza Repubblica, non solo attraverso interventi importanti e strutturali, per i quali riponiamo fiducia sulle pragmatiche e giuste idee dell’assessore Civati, ma anche attuando, da subito, accorgimenti che consentano una percezione più “ordinata” di questo luogo. Male non sarebbe recuperare la mozione presentata tempo fa dal PD sul divieto di consumo di alcolici su tutta l’area, eviteremmo tanti “cucchiai sporchi di nutella” in un sol colpo. Iniziamo a far capire che Varese non è terra di nessuno e che ci sono delle regole che, non solo vanno rispettate per un dovere civico, ma anche per il piacere di mostrare la propria “casa” in ordine agli occhi degli ospiti. Detto ciò vado a fare i piatti del dopo pranzo, sia mai mi arrivi un amico improvvisamente a cena!