– Invitare al tradizionale pranzo di Natale in famiglia uno dei profughi ospiti in paese da qualche settimana. Ad appellarsi ai propri parrocchiani è il prevosto di Besozzo don ; la comunità pastorale besozzese ha messo a disposizione di cinque migranti africani richiedenti asilo politico internazionale la ex casa parrocchiale di Olginasio. Ai cinque ospiti della parrocchia, vanno aggiunti altri due profughi che risiedono in un appartamento di proprietà del Comune.
«Anche il proverbio dice “Natale con i tuoi” – spiega il parroco – tra questi “tuoi” non ci sono però soltanto coloro che abitano la casa, oppure i parenti e gli amici, ma anche coloro che sono soli, come appunto i migranti». Dare un po’ di calore natalizio, tipico del pranzo in famiglia del 25 dicembre, a chi ha lasciato tutto in Africa per tentare di trovare una vita migliore in Europa; questo il senso dell’iniziativa
voluta dal prevosto di Besozzo. «Il messaggio del Natale deve essere quello della condivisione» sottolinea don Sergio. Le famiglie besozzesi interessate a vivere questa particolare esperienza di accoglienza proprio il 25 dicembre, possono contattare la Caritas parrocchiale, con la quale si concorderanno le modalità organizzative. «Cerchiamo famiglie che parlino un po’ l’inglese in modo che si possa istaurare un dialogo con i migranti durante il pranzo» ricorda il parroco. I profughi che sono seguiti da una cooperativa e anche da diverse associazioni besozzesi sia cristiane che laiche, stanno imparando l’italiano, ma l’inserimento nella comunità non può che essere graduale. La parrocchia chiederà alle famiglie che si faranno avanti per ospitare a Natale di accogliere magari un paio di migranti, in modo da facilitarne il coinvolgimento e l’inclusione.
«L’italiano si impara non solo a scuola ma anche parlando in famiglia e questo favorisce l’integrazione» osserva don Sergio, al quale non dispiacerebbe se quella di invitare a pranzo i profughi ospiti in paese, divenisse una consuetudine in queste festività natalizie. In paese, l’inserimento dei sette migranti africani, tutti ragazzi giovani tra i 18 e i 30 anni, sta procedendo bene. «In questi giorni sto incontrando tante famiglie per le benedizioni natalizie – conclude il parroco – devo dire che ho riscontrato favore per questo progetto di accoglienza, a parte qualche inevitabile critica». Al progetto di inserimento dei profughi non partecipano soltanto la parrocchia e il Comune, ma anche tante associazioni. Un ruolo importante nell’integrazione lo gioca anche lo sport come insegna il caso della partita di calcio di Luvinate. Anche i profughi ospiti a Besozzo praticano sport nelle strutture dell’oratorio Ca’ Marchetta.