GALLARATE – Inquinamento, a Gallarate si continua a respirare male. Ma, nonostante le promesse, da Palazzo Borghi ancora nessun provvedimento. E allora ci pensano le opposizioni a suonare la sveglia all’amministrazione comunale.
È dal 28 novembre, quindi da più di due settimane, che la centralina di piazza San Lorenzo segnala delle concentrazioni di Pm10 superiori alla soglia limite di 50 microgrammi per metro cubo. Il valore peggiore rimane quello di 126 registrato lo scorso 3 dicembre.
Negli ultimi giorni sembrava che i livelli di polveri sottili stessero rientrando entro la norma, tant’è che il 12 sono arrivati a 56 microgrammi per metro cubo.
Ma è stata solo una falsa speranza: il giorno successivo i Pm10 sono saliti a 63, per arrivare addirittura a 106. Ed è la quinta volta in due settimane che viene superata quota 100, il doppio della soglia massima consentita.
Informato di questi numeri, la scorsa settimana il sindaco ,
subito dopo aver ammesso di non esserne a conoscenza, aveva promesso l’emanazione di un’ordinanza. Che prevedesse il blocco dei diesel inferiori all’Euro3 e il limite a 19 gradi del riscaldamento all’interno delle abitazioni.
Operazioni già allo studio del Comune di Varese, che poi ha rinunciato perché i valori sono scesi sotto la soglia. A Gallarate non è andata così, ma dal Comune, nonostante l’impegno del primo cittadino, non è stata presa alcuna contromisura sul tema.
«Su un provvedimento come il blocco del traffico non sono d’accordo, ritengo che sia solo un palliativo – commenta il coordinatore di Forza Italia – Sappiamo che il grosso dell’inquinamento arriva dalle grandi industrie e dal sistema di riscaldamento degli edifici più vecchi».
Il coordinatore azzurro riconosce che un Comune ha poche possibilità di incidere sul tema, «ma certamente bisogna sensibilizzare».
E in questo senso «la risposta del sindaco non è stata molto puntuale. Nelle settimane in cui a Parigi si è svolto il vertice mondiale sul clima, che ha indicato la pianura padana come una delle zone più inquinate, non è possibile che un’amministrazione non sia in grado di fornire un minimo di risposta».
E invece il provvedimento annunciato alla fine della scorsa settimana rimane ancora lettera morta. L’unica alternativa è quella di confidare nella pioggia. Ma Arpa Lombrdia prevede cielo sereno o poco nuvoloso almeno fino a domenica. Niente, insomma, che possa contribuire a migliorare la qualità dell’aria in città.