Residenza e sede legale della ditta in Svizzera: ma la finanza non ci crede. Imprenditore dell’alto varesotto denunciato per un evasione da 800 mila euro.
Si avvia a conclusione l’indagine aperta più di un anno fa dai finanzieri della Compagnia del Gaggiolo che ha coinvolto un imprenditore 50enne ufficialmente residente oltre confine, ma che per gli inquirenti in realtà viveva e lavorava in Italia a due passi dal confine.
Per l’accusa si tratta di un caso di falsa vestizione estera: per gli inquirenti la sede svizzera di casa e lavoro era soltanto un trucco per non pagare le tasse in Italia. Pur operando nel Belpaese. Nel corso dell’inchiesta i finanzieri hanno anche sequestrato due Porche e due Ferrari all’imprenditore (le auto avevano targa svizzera) che sono però poi state restituite e che sono ancora oggi oggetto di contesa tra indagato e autorità giudiziaria.
Per gli inquirenti, l’imprenditore avrebbe evaso tasse per un ammontare di 800 mila euro, non versando un euro al fisco italiano per tre anni: dal 2013 al 2015. Ad insospettire i militari delle fiamme gialle è stato il tenore di vita molto elevato esibito dall’uomo che strideva parecchio con il versamento di zero tasse allo Stato.
Per gli inquirenti il varesotto ha soltanto finto di spostare nei tre anni oggetto dell’inchiesta residenza e sede produttiva appena oltre il confine. L’uomo oggi invece si sarebbe trasferito davvero in Svizzera: gli viene però contestato il mancato versamento di tre anni di tasse.
All’imprenditore, ovviamente, tutto il diritto di difendersi dimostrando che la sua attività in svizzera non è mai stata fittizia e che quindi allo Stato italiano nulla deve. Al di là del caso specifico, il numero di vestizioni estere e di evasioni fiscali scoperte negli ultimi anni dai militari della guardia di finanza è in aumento. Molti imprenditori cercano di evitare il pagamento delle tasse in Italia, dove la pressione fiscale è innegabilmente superiore, spostando fittiziamente la loro attività nella vicina Svizzera.
La guardia di finanza si è ovviamente adeguata mettendo a punto efficaci metodi di indagine basati su analisi dei dati e incroci dei flussi fiscali attraverso data base sempre aggiornati arrivando così ad individuare le situazioni da verificare sul campo. E i risultati migliorano di anno in anno.
Nel 2014 il valore complessivo delle frodi scoperte dagli agenti delle Fiamme Gialle di Varese ammonta a oltre duecentomila euro. La lunga lista comprende evasori totali, falsi invalidi, prodotti contraffatti.
Settantanove è il numero delle persone denunciate per aver ottenuto contributi sanitari per false invalidità. Sessantotto sono stati invece gli evasori totali e una ventina di vestizioni estere.Per quanto riguarda i prodotti contraffatti, la Guardia di Finanza lo scorso anno ne ha sequestrati circa ottocento mila per un ammontare di dieci milioni di euro.