Busto Arsizio «Appunto, quindi non potrà mai essere provata la corruzione. Potranno dire che hanno pagato molto cara l’ingegneria, ma non potranno mai dire che c’è stata la corruzione». A parlare così assieme al socio Carlo Gerosa è Guido Haschke.
I due sarebbero gli intermediari attraverso i quali Finmeccanica avrebbe pagato le tangenti ai funzionari indiani. Captati in una intercettazione ambientale, parlano chiaramente della corruzione e immaginano un ipotetico interrogatorio in aula. «E allora ci dica, li ha intascati lei i soldi, dove li ha messi?». «Me li sono sparati in ballerine e champagne». «Si, però, 10 o 15 milioni di euro in ballerine e champagne…» dice dubbioso Gerosa. «Ballerine e champagne – conferma Haschke – Poi devono dimostrare che li ho presi io, eh».
I due faccendieri si pongono anche il dubbio che gli inquirenti possano non credergli e parlano di soldi portati alle Mauritius. «Prima di fare la rogatoria su Mauritius devono capire che son finiti a Mauritius. Magari tra 10 anni…» conclude Haschke. A marzo dell’anno scorso i due parlano della necessità di far sparire i contratti. «Già da mesi – dice Haschke – tutti i documenti con il nome Agusta Westland è sparita dall’ufficio». «Dobbiamo riguardare i contratti che abbiamo in cassaforte» risponde Gerosa. «Al limite far sparire anche quelli» replica il socio. «Meglio in casa piuttosto che una cassetta di sicurezza» dice Gerosa.
E alla fine, a rassicurarlo, arrivano le parole di Haschke. «Sì, io ho dato tutto a mia mamma». Per l’arresto dei due, attualmente in Svizzera e con cittadinanza elvetica, i magistrati della Procura di Busto Arsizio dovranno chiedere l’estradizione alle autorità svizzere.
Tiziano Scolari
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