Il Maga si arricchisce grazie ai Gian Ferrari

La collezione permanente del museo accoglie le opere donate in memoria di Ettore Gian Ferrari, uno dei promotori del “Premio nazionale arti visive Città di Gallarate”

Si arricchisce la collezione permanente del Maga. Nel patrimonio del museo entrano infatti le opere donate dalla famiglia Gian Ferrari.

Un dono che e hanno voluto fare in memoria del padre Ettore, uno dei promotori del “Premio nazionale arti visive Città di Gallarate”, manifestazione voluta nel primo dopoguerra da e che ha dato vita alla collezione del nostro museo. Ma anche della sorella Claudia, da sempre impegnata in ambito artistico. La donazione comprende alcune pubblicazioni, tra le quali spiccano molti dei cataloghi della Galleria Gian Ferrari pubblicati tra il 1936 ed il 2010. In più

ci sono quattro opere. Si tratta di “Lo specchio”, acrilico su tela di del 1982, “Corda”, scultura in bronzo di del 1990, “In visita”, olio su tavola di del 1933, e “Mito” di . «Il museo Maga e la fondazione Galleria d’arte moderna e contemporanea “Silvio Zanella”», si legge in un comunicato stampa, «ringraziano pubblicamente la famiglia Gian Ferrari per aver affidato parte del prezioso patrimonio artistico di loro proprietà alla cura del museo e a beneficio dell’intera comunità». Lo spazio espositivo si impegna, in cambio di questa donazione, «a conservare e valorizzare nel migliore dei modi le opere, rendendole visibili al pubblico». L’ipotesi è quella di esporle a fine gennaio, quando si sarà chiusa la mostra “Missoni. L’arte, il colore”, prolungata fino a inizio 2016 visto il successo di pubblico riscontrato. Per quanto riguarda le pubblicazioni ed i cataloghi, «saranno custoditi e resi consultabili da parte di tutti all’interno della biblioteca del Maga». La donazione della famiglia Gian Ferrari va così ad arricchire ulteriormente una collezione permanente che conta più di 5mila opere tra dipinti, sculture, installazioni, ceramiche ed opere multimediali, capolavori che offrono un racconto della storia dell’arte italiana nella seconda metà del Novecento.