Gli studenti stampano il futuro in 3D

Al Faberlab di Tradate “siglato” il patto tra Confartigianato e sette istituti della provincia di Varese. In aula entrerà l’apparecchio che sta cambiando il modo di fare impresa. «Aziende e scuole più vicine»

– Timidi ma neppure troppo, puliti, pieni di entusiasmo. Sono i volti dei ragazzi presenti ieri al Faberlab di Tradate. Si presentava l’iniziativa di Confartigianato Imprese Varese: sette scuole della provincia stanno per ricevere una stampante 3D.
Per dare un’idea di quanto questo regalo di Natale sia avveniristico, basti forse dire che in questo momento ne stanno utilizzando una – per altro made in Italy – nello spazio, sulla stazione internazionale della nostra Samantha Cristoforetti.
Come verranno utilizzate queste stampanti nelle scuole? Tantissime sono le applicazioni possibili. All’Isis Valceresio di Bisuschio si pensa per esempio a un utilizzo per la chimica, per la stampa di modelli molecolari per un concorso nazionale a cui gli studenti parteciperanno.

Mauro Colombo, presidente di Confartigianato

Mauro Colombo, presidente di Confartigianato

(Foto by Varese Press)

A Busto Arsizio, invece, l’Enaip ha in progetto di produrre etichette informative resistenti alla pioggia che unendo la dimensione tattile possano fornire informazioni anche ai non vedenti.
All’Isis Newton pensano al “Digiting manifacturing”, per l’utilizzo di software di progettazione e modellizzazione di componenti meccanici complessi.
L’iniziativa presentata ieri si chiama Faberschool. Prende le sue mosse da un’idea che viene niente meno che da Barack Obama, che un anno fa circa aveva promesso una stampante per ogni scuola americana.


In sintesi, nella nostra provincia Confartigianato metterà risorse economiche e menti e, con la collaborazione di Comingtools, che fornisce gli hardware, formerà tre docenti per istituto che affiancheranno i ragazzi nell’uso delle stampanti.
Le prime sette macchine – ma si dice che sia in arrivo un accordo con il Comune di Tradate per estendere i numeri – sono diverse tra loro.
Fra queste c’è Materia101, la prima prodotta da Arduino, la microscheda open source italiana, da poco esposta al Moma di New York.
L’obiettivo di questo progetto, come ci spiega Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato, è «rispondere alle sollecitazioni che ci arrivano dalle imprese, che desiderano avvicinare il loro mondo del lavoro e della produzione a quello delle scuole».