Morire di smog pur di farsi i regali di Natale

L’editoriale del direttore Andrea Confalonieri

Il regalo più bello che si possa fare a un bambino è respirare aria pulita. E quindi smettetela di riempire le nostre e vostre città di macchine incolonnate freneticamente per accaparrarsi sempre un pacco in più, e pretendete il dono migliore: lo stop alle auto dopo mesi da bollino nero per la concentrazione di polveri e veleni di ogni risma. Quale sarà mai il sacrificio da compiere prendendo i mezzi che non valga la pena di essere sopportato di fronte alla salute dei nostri e dei vostri figli?
Siamo tutti bravi cittadini e facili profeti quando ce la prendiamo con i politici che non decidono,

o prendono decisioni solo per difendere i loro interessi (o, ancora peggio, per limitare i diritti di chi già ne ha pochi: scandalosa la riduzione del limite per ottenere l’assegno di invalidità e accompagnamento disabili), ma non siamo altrettanto moralisti e senza appello nei confronti di noi stessi, dei nostri comportamenti e della possibilità di toglierci una fetta di comodità – andando a piedi o in auto e treno, in questi giorni, risparmieremmo tempo e salute – nel nome del bene comune. Non abbiamo sentito alzarsi una sola voce per chiedere l’unico intervento serio (stop alle auto, tutte le auto) di fronte ai quasi tre mesi di smog fuorilegge registrati a Milano e alla maglia nera lombarda. E non la vogliamo neppure sentire perché, se mai accadesse, urleremmo allo scandalo e alla libertà negata, impiccando l’assessore comunale o regionale che avesse avuto cotanto coraggio. Un giocattolo, un computer, un dvd e una vacanza in più sotto l’albero valgono meno della vita. Anzi, sono essi stessi la vita.