Torino | 4 |
Varese | 0 |
reti 30’ pt. Belotti, 28’ st. Falque, 38’ st. Vives, 41’ st. Ljajić.
Torino 1° tempo (4-3-3) Padelli, Bovo, Belotti, Gazzi, Martinez, Silva, Parigini, Aramu, Boye, Peres, Ajetti.
Torino 2° tempo (4-3-3) Ichazo, Molinaro, Acquah, Zappacosta, Ljajić, Maxi Lopez, Falque, Maksimovic, Vuves, Obi, Moretti. All. Mihajlović
Varese 1° Tempo (4-2-3-1) Bordin; Talarico (22′ Granzotto), Luoni, Viscomi, Bonanni; Calzi, Zazzi; Piraccini, Lercara, Giovio; Scapini.
Varese 2° Tempo (4-2-3-1) Consol, Bonanni (25′ Luoni), Ferri, Simonetto, Granzotto; Cusinato, Gazo, Becchio, Salvatore, Balconi, Scapini (20′ Piraccini). All. Ramella
Arbitro Di Graci, assistenti Alemani e Giorgi
Il risultato finale conta poco. Nemmeno lo guardiamo. Quello che conta è solo una cosa: al Varese di mister Ernestino Ramella sono bastati solo quattro giorni per diventare grande. Chiaramente la preparazione atletica e tattica dei biancorossi, scesi in campo ieri pomeriggio a Bormio contro il Torino di Siniša Mihajlović, è ancora in alto mare. Ma, il test contro i Granata la dice lunga sulle potenzialità della squadra, chiamata a gran voce da dirigenza e tifosi a riportare la sua bandiera sulla mappa dei professionisti del calcio.
/>La prima amichevole pre campionato, arriva così: a sorpresa. Come a sorpresa arriva la prestazione di Giovio & company. La loro è una squadra dura a morire, capace di tenersi in vita anche davanti ad una potenza del pallone come il Toro di Siniša (più avanti con la preparazione, tra l’altro), che solo nel finale – quando per i biancorossi sono scesi in campo i giovani (alcuni di loro in prova) – è davvero riuscito ad imporsi in campo con tre gol: quello dell’ex romanista Iago Falque al 28’,′ quello del sempreverde al 38’, e infine quello segnato al 41’ dalla stella serba Adem′Ljajić.
La prima frazione di gara è stata però tutta un’altra storia: l’ossatura dei campioni d’Eccellenza è rodata, e si è visto. Il Toro ha faticato (per quanto possa faticare una squadra di A contro una neo promossa in D) a trovare la porta, mentre il Varese è riuscito a mettere a segno (o quasi) due contropiede pericolosissimi di Piraccini, che trova solo il palo tra lui e il gol. Gol che sarebbe valso addirittura il vantaggio dei suoi. Nel primo tempo, Mihajlović, ha avuto bisogno della cresta del gallo Belotti per passare in vantaggio, bravo a sfruttare lancio di Boye, trafiggendo un impotente Bordin. Il Ragno Nero dal canto suo è una stupenda conferma: tra quei pali è sempre una sicurezza e, se l’anno scorso lo ha passato prevalentemente a guardare i compagni dominare in campo, ieri ha dato prova della sua classe, difendendo la porta del Varese come fosse quella di casa sua. Un Esempio? La parata sulla conclusione insidiosa di Martinez nel primo tempo, è semplicemente un afrodisiaco per gli amati del calcio.
Poco ma sicuro, mister Ramella torna a casa con più certezze di quante ne avesse prima di partire: il suo Varese ha le pedine in regola per stupirci anche quest’anno, lottando per un posto che permetta ai biancorossi di tornare dove meritano di stare: in Lega Pro, ad un solo gradino dalla Serie B. Tutto il resto, è ora solo sue mani.