Blackout elettrici continui, a Cocquo la pazienza è finita. «Disservizi gravi, che durano da anni»: i cittadini manifestano sotto il Municipio per chiedere di essere ascoltati. Il sindaco Marco Colombo si impegna: «Già stamattina chiamerò Enel».
La frazione in collina è esasperata, e alza la voce manifestando. «La scorsa settimana – racconta Elisabetta Donati, che vive e lavora a Cocquo – la corrente elettrica è venuta a mancare ben due volte. Martedì mattina dalle 7 alle 11.30 e venerdì sera dalle 19.30 alle 22.30. I disservizi sono gravi per tutti, ed è assurdo che nel 2016 non si possa trovare una soluzione definitiva ad un problema che si ripropone da anni».
I blackout periodicamente lasciano l’intera frazione senza energia elettrica.
Venerdì scorso addirittura il ristorante (con annesso albergo) La Collinetta, che aveva una serata organizzata per cena, ad un certo punto è stato costretto a mandare a casa la gente perché la corrente non tornava ed era impossibile lavorare.
«Se manca la corrente elettrica, manca l’acqua, manca internet – prosegue Donati – quest’inverno addirittura il blackout è durato per tre giorni consecutivi, tanto che io ad esempio, che ho una bambina piccola di un anno, ho dovuto mandarla a stare da mia mamma. Eppure al call center della compagnia elettrica (Enel, ndr) ci rispondevano che il problema si sarebbe risolto nel giro di un’ora». I guasti, ricorrenti, capitano in modo improvviso: non solo in caso di condizioni meteo avverse.
Evidentemente si tratta di un problema strutturale alla linea elettrica, che gli abitanti di Cocquo chiedono possa essere risolto una volta per tutte.
«Ci sentiamo abbandonati – hanno detto i residente della frazione nel corso del presidio – il Comune promette di interessarsi, anche se sono anni che scriviamo lettere, senza che nessuno ci ascolti e ci dia risposte».
Qualcuno ha anche ventilato la possibilità di una causa legale, perché i disservizi provocano danni incalcolabili, soprattutto per chi ha attività commerciali e professionali ed è, tanto per citare alcuni esempi reali, costretto a risarcire i clienti che non hanno potuto lavarsi in albergo oppure a rinunciare ad una trasferta di lavoro perché il cancello elettrico è bloccato.
«Valuteremo se avviare una causa collettiva, anche se a fronte dei disagi che subiamo da anni non sarebbe previsto alcun risarcimento da parte di Enel».
Per ora, grazie all’interessamento del Comune di Sesto Calende, si punta perlomeno ad essere ricevuti da Enel per far presente il disservizio.
Il sindaco Marco Colombo, pur ammettendo di essere stato preso alla sprovvista e facendo notare agli abitanti della frazione che «sarebbe stato più opportuno utilizzare i canali giusti per comunicarci questa situazione, di cui personalmente non ero a conoscenza», prende un impegno: «Chiamerò già stamattina il responsabile dei rapporti istituzionali di Enel – assicura il sindaco di Sesto Calende – ovviamente noi non abbiamo colpe perché non è competenza del Comune la fornitura di energia elettrica, ma è una problematica di cui ci faremo carico per supportare i cittadini e farci portavoce delle loro istanze di fronte alla compagnia elettrica».