GALLARATE Hanno tentato di raggirare un uomo inscenando la classica “truffa dello specchietto”, ma il loro piano è miseramente fallito: B.S., 28 anni, e H.D.S., 29, entrambi cittadini italiani residenti nel campo nomadi di Cairate, sono stati arrestati venerdì pomeriggio dagli agenti del commissariato di Gallarate.
Il fatto è avvenuto in via Venegoni. Mentre percorrevano la strada a bordo della loro Seat Ibiza nera, i due nomadi hanno prima affiancato l’auto di un rappresentante di commercio che stava transitando lungo la via, e poi – con un colpo secco – hanno divelto lo specchietto retrovisore destro dell’auto del malcapitato (utilizzando una sorta di bastone realizzato con carta di giornale pressata).
Quando l’automobilista è sceso dalla sua auto per capire cosa fosse successo, i due impostori gli si sono avvicinati, presentandosi come la controparte del “sinistro”, non senza avergli prima mostrato il loro specchietto sinistro rotto (in realtà già rotto ben prima del fantomatico “incidente”). A quel punto, i truffatori hanno cercato di convincere l’automobilista a consegnare loro del denaro in contanti, al fine di “conciliare”, evitando così il ricorso alle assicurazioni. La proposta dei due non ha però affatto convinto il rappresentante, che poco dopo ha attirato l’attenzione di una pattuglia della Polizia locale casualmente di passaggio da quelle parti.
Alla vista degli agenti, i due truffatori sono fuggiti a tutto gas in direzione di Cassano Magnago, bruciando anche il semaforo rosso dell’incrocio di viale Lombardia; il tutto però sotto gli occhi di alcuni agenti in borghese del commissariato, che transitavano nell’area su un’auto civetta. L’inseguimento dei poliziotti alla Seat Ibiza si è concluso qualche minuto dopo nell’abitato di Cassano Magnago. La perquisizione al veicolo dei due truffatori ha permesso di recuperare uno specchietto sinistro integro (sostituito poco prima con un altro danneggiato per rendere ?credibile?la messinscena) e il rudimentale bastone utilizzato per spaccare lo specchietto della vittima.
Le verifiche successive alla denuncia del malcapitato hanno permesso di accertare che B.S. era un esperto professionista (con tanto di precedenti specifici) di questo tipo di truffa. I due truffatori, già gravati da diversi precedenti per reati contro il patrimonio, sono stati arrestati e sono ora in carcere a disposizione del sostituto procuratore di Busto Arsizio Raffaella Zappatini. Intanto proseguono gli approfondimenti per stabilire l’eventuale coinvolgimento dei due arrestati in episodi simili accaduti nelle scorse settimane.
Francesco Inguscio
b.melazzini
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