– Pendolari sulla Gallarate-Milano, poche speranze. Si apre un dialogo con Ferrovie dello Stato, ma il nodo irrisolto è il congestionamento della linea. La via d’uscita? «Il raddoppio dei binari. Potremmo avere una metropolitana tra Gallarate e Milano», fa notare , responsabile trasporti di Legambiente.
Ancora in bilico il futuro del traffico pendolari sulla linea Rfi Milano-Gallarate e sulle sue diramazioni.
Ieri pomeriggio a Roma una delegazione del comitato pendolari Domodossola-Arona-Gallarate-Milano ha incontrato il presidente di Ferrovie dello Stato .
«Gli abbiamo consegnato una relazione – spiega l’avvocato , coordinatrice del comitato – Ha dichiarato di essere a conoscenza della criticità della situazione del trasporto pubblico locale su ferro e si è impegnato a contattare i vertici delle società Trenitalia, Rfi e Cento Stazioni per elaborare, sulla base delle nostre osservazioni, soluzioni nel breve e lungo periodo. Siamo soddisfatti perché, nonostante la strada sia ancora in salita, è iniziato un dialogo tra noi pendolari, le amministrazioni locali e i gestori del servizio».
Tra i punti messi in evidenza dal comitato pendolari, c’è proprio la saturazione della linea, che «anche a detta di Trenord subisce ritardi molto consistenti a causa del congestionamento della tratta Gallarate-Milano, che ha binari ormai vetusti ed insufficienti rispetto al numero dei treni circolanti».
Eppure, ricorda Lisa Tamaro, «ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta alla richiesta, fatta a inizio febbraio alla responsabile di Rfi Lombardia, di sapere se le nostre linee rientravano tra quelli per le quali era previsto un ammodernamento».
Il vero nodo irrisolto è proprio questo, perché la saturazione della linea ferroviaria tra Gallarate e Rho è la madre di tutti i problemi. Tanto che oggi la Milano-Gallarate-Varese di Rfi risulta quasi stabilmente la tratta meno puntuale in Lombardia, stando ai calcoli dei bonus sugli abbonamenti ferroviari regionali.
«Ci sarebbe bisogno come il pane di un potenziamento fisico dei binari – sottolinea Dario Balotta, responsabile trasporti di Legambiente Lombardia – Pur essendo costosa e impattante, su un territorio così fortemente urbanizzato, è la cosa più logica da fare, perché la A8 non è più allargabile e i benefici di una linea ferroviaria con quattro binari sarebbero giganteschi. Avremmo una metropolitana tra Gallarate e Milano».
Utopia? «Ora è tutto bloccato, ma con l’apertura di AlpTransit sarebbe un investimento strategico e i finanziamenti si possono ancora reperire. In passato sono stati fatti errori madornali da parte di Rfi e Italferr, la cui attenzione forse era troppo sbilanciata sull’alta velocità: ma anche Regione Lombardia ha fatto “fumo” con un progetto da mettere in vetrina».