LAVENA PONTE TRESA «Insultano i lavoratori italiani, vogliono imporvi tasse speciali, vogliono ricacciarvi a casa, vogliono un muro alle frontiere: la Lega e l’Udc sono i partiti ticinesi contro i frontalieri». Queste le parole usate dall’Associazione Frontalieri Lugano, sigla anonima e sconosciuta, almeno fino alla stampa di questo volantino che invita i lavoratori d’oltreconfine a boicottare i due partiti alle elezioni comunali in corso a Lugano, Mendrisio e Terre di Pedemonte.
Come, visto che i frontalieri non hanno diritto di voto? «Chiedendo ai loro amici svizzeri di dare un voto a qualsiasi partito che non sia la Lega o l’Udc». Movimenti che non hanno risparmiato, nemmeno in questa tornata valevole solo per le comunali, attacchi anche piuttosto violenti ai lavoratori del Varesotto e del Comasco. «Ogni voto a un altro partito – si legge nel volantino – è un voto in meno per la Lega dei Ticinesi e per l’Udc».
L’Associazione Frontalieri Lugano ha quindi lanciato il suo appello, salvando dal suo bersaglio quei partiti, tutti gli altri, che pure non hanno fatto di mistero di vedere nel frontalierato un fenomeno comunque da governare. Forse a colpire i promotori della campagna, dietro i quali non è escluso possano nascondersi proprio forze politiche ticinesi, sono stati i toni. Compresa l’irritazione causata dall’ultima campagna dell’Udc, con tanto di Luganesi in mutande complice la concorrenza dei lavoratori del Varesotto.
Immediata, comunque, la risposta dei due partiti attaccati. «Possiamo assicurare – scrivono Lega dei Ticinesi e Udc in una nota congiunta – che i leghisti e l’Udc non mangiano i bambini e non ci risulta lo facciano da qualche altra parte del Canton Ticino o della Svizzera. Semplicemente, vogliono che nell’attribuzione di posti di lavoro sia data la priorità agli svizzeri e ai residenti. Questo non vuol dire niente frontalieri e nemmeno vuol dire niente stranieri».
Toni pacati, dunque. «Considerate le proporzioni il Ticino è il maggiore, e probabilmente il migliore datore di lavoro d’Italia. Lega e Udc – aggiungono i due partiti – ritengono che le conseguenze di questa situazione, quali traffico, inquinamento, dumping salariale, siano temi da affrontare a occhi aperti». Senza criminalizzare i lavoratori. «Anzi – concludono – possiamo dire a tutti i frontalieri che apprezziamo le loro capacità».
b.melazzini
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