– Il telefono squilla a tutte le ore del giorno e delle sera, ma dall’altra parte della cornetta non si sente nulla, al massimo qualche rantolo. Ma tra i cittadini di Arcisate, che negli ultimi giorni hanno ricevuto le misteriose telefonate, è scoppiata la psicosi del furto in casa.
Una suggestione amplificata attraverso i social network, tanto che su Facebook il giallo delle telefonate “mute” ha fatto alzare il livello di guardia di molti abitanti della città. Il timore comune è che dietro la telefonata “muta” ci sia il tentativo di qualche ladro d’appartamenti impegnato a individuare le case vuote da saccheggiare.
Una sorta di ricognizione telefonica per capire se i proprietari sono fuori casa oppure no. Un’ipotesi forse pittoresca e suggestiva: pensare a un ladro che seleziona le case da svaligiare facendo uno screening dell’elenco telefonico è forse surreale, anche se ormai, considerando la fantasia dei ladri, non si può scartare nessuna opzione. Neppure quella del “topo” che recluta le mete con una telefonata. Su Facebook il timore è concreto: «Telefonate mute sul numero fisso – scrive una cittadina – almeno tre volte nell’ultima settimana, quasi sempre nel tardo pomeriggio. Zona Sant’Alessandro. Si sente un respiro e dopo un paio di secondi appendono. Capita anche a qualcun altro? Non è molto rassicurante né allegra come cosa…».
Un appello che non ha lasciato indifferenti altri cittadini che hanno confermato di essere finiti nel tourbillon delle telefonate “mute”. «È successo anche a me – replica un altro – non vorrei si trattasse di un tentativo di qualche ladro di verificare se non c’è nessuno in casa». «Esattamente quello che temiamo – dice un’altra – Saranno ladri che vogliono verificare se c’è qualcuno in casa».
Al momento, però, alla telefonata non avrebbe poi fatto, per fortuna, seguito alcun tentativo di entrare nelle case delle persone disturbate. Motivo per cui è più probabile che dietro al telefono si nasconda qualcuno che si diverte a molestare.
Il consiglio è di chiedere alla compagnia telefonica di fornire il numero delle chiamate anonime ricevute: sporgere denuncia alle forze dell’ordine se non si è registrato alcun tipo di reato è un esercizio probabilmente superfluo. A meno che la molestia non sia continua.
Fatto sta che l’ipotesi della “bravata” non è ormai più contemplata da nessuno: in un momento come questo in cui i furti in casa sono all’ordine del giorno diventa molto più automatico pensare a qualcuno che abbia programmato un’incursione con un “drin”.