A Varese il cane va in ufficio Meno stress e più business

VARESE Portare il cane in ufficio abbassa il livello di stress, fa bene all’ambiente di lavoro e ai colleghi. I varesini se ne sono accorti e in molti stanno già godendone i benefici. Peccato che Varese sia la città meno “dog friendly” d’Italia, quella dove Fido può andare in ufficio ma non al bar e al ristorante.
Si dice che i cani siano i migliori amici dell’uomo e mai come in questo periodo storico la frase può

avere più significato. Ora che essere single non è più una vergogna e fare figli non è più un dovere coniugale, sono sempre di più le persone che scelgono Fido come compagno di vita.
Un amico che non fa sentire mai soli, un compagno che ama disinteressatamente e un essere vivente indifeso di cui prendersi cura. Non sono solo le donne, ma anche gli uomini ormai adottano un cane e non se ne separano più. Neanche quando devono andare al lavoro. «Perché scegliere di prendere un cane per poi lasciarlo a casa da solo tutto il giorno? Anche lui ha bisogno di socializzare e per questo io lo porto sempre con me» spiega Nicola Oldrini, padrone di Burzum, un cucciolo di Jack Russel.
E infatti tutti i frequentatori del Twiggy, il locale di via De Crisoforis, sanno che in cortile Burzum li aspetta per un saluto. «Lo porto con me a fare la spesa, quando vado dal commercialista e anche in banca – aggiunge – Burzum è la mia ombra dalla mattina alla sera, siamo inseparabili».
Anche Richard Picchi direttore del Coin, non si separa mai dalla sua Divina. Una Yorkshire di nove anni che nell’ufficio del punto vendita di via Vittorio Veneto ha un angolo tutto per lei. «Ha la sua borsa trasportino su una sedia e sta lì buona buona – racconta – Io e lei abbiamo un rapporto così forte, anche se poi è la cagnolina della mia compagna, che non ci separiamo mai. Divina viene in ufficio con me al mattino alle 8, è la mascotte del personale e mi aiuta anche nel lavoro. Il mio ruolo direttivo non mi rende molto simpatico, perché spesso devo compiere scelte impopolari, ma da quando c’è lei ho notato che riesco ad entrare più nelle corde delle persone; Divina mi rende più umano e mi aiuta ad avvicinarmi alla gente».

Il servizio completo sul giornale in edicola domenica 14 aprile

s.bartolini

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