È agli arresti domiciliari Davide Lonarndoni, saronnese, responsabile della sicurezza di Nord Ing, arrestato l’altro ieri in seno all’operazione della Dda di Milano su accordi tra imprese e ’ndrangheta per la “gestione” degli appalti e dei subappalti per la realizzazione di opere pubbliche. Tra queste anche quella relativa al trenino di collegamento tra il T1 e il T2 di Malpensa. Per gli inquirenti Lonardoni avrebbe preso una mazzetta da 50 mila euro per far arrivare gli incarichi alle imprese “giuste”.
Il manager saronnese sarà interrogato nelle prossime ore dal gip. Tuttavia, secondo il padre, Dario Lonardoni, il manager saprà spiegare la propria posizione. Saprà chiarire, insomma, la sua estraneità ai fatti. Anche perchè, secondo il padre, Lonardoni non si occupava direttamente di appalti o subappalti. Ci sarebbero, però, intercettazioni pesanti a carico di Lonardoni. Che quanto meno lo chiamerebbero in causa con rapporti diretti con Pierino Zanga, imprenditore bergamasco, considerato il fulcro del giro di tangenti tra pubblico e clan.