Presidenza della fondazione “Silvio Zanella”, pare ormai vicino l’accordo con . La responsabile della sezione design della Triennale di Milano dovrebbe essere la nuova responsabile del Maga. Nei piani dell’amministrazione c’è insomma quella che in una nota stampa viene definita «una collaborazione con un museo di fama internazionale e la presidenza affidata ad una persona che unisca doti manageriali e competenza nel mondo dell’arte».
Il condizionale, però, è ancora d’obbligo. Nel comunicato si parla infatti di «contatti in fase avanzata». Lo stesso sindaco Andrea Cassani spiega che «l’ultima riunione risale a settimana scorsa e posso dire di essere ottimista: l’accordo non è lontano». In attesa che venga definito, Palazzo Borghi fa sapere come l’obiettivo perseguito sia quello di un «ulteriore innalzamento del livello dell’ex Gam».
L’idea di fondo, sottolinea il primo cittadino, è quella di «creare un meccanismo di interscambio con la Triennale, finalizzato alla valorizzazione dei prodotti industriali che hanno fatto la storia del nostro territorio e che continuano a farla». In questo senso il capo dell’esecutivo di centrodestra ha offerto la presidenza ad Annichiarico, che alla Triennale è la curatrice della sezione dedicata al design. Il suo assenso ad accettare l’incarico «sarebbe di fondamentale importanza nella ricerca di finanziatori privati che possano contribuire alla crescita del nostro museo».
Cassani precisa infine che quella di Annichiarico «non sarebbe una nomina politica. Mi sono semplicemente indirizzato verso il meglio che offre il mercato». Se accettasse, infatti, «per la prima volta questa poltrona verrebbe occupata da una persona in grado di coniugare indubbie doti gestionali a eccezionali conoscenze artistiche».
Il riferimento ai due predecessori: Giacomo Buonanno, già preside della facoltà di Ingegneria della Liuc, e Angelo Crespi, sotto la cui gestione il Maga chiuse il suo primo bilancio con una perdita di 593mila euro. Il primo fu scelto dal centrosinistra, il secondo da Forza Italia, oggi membro della coalizione che sostiene Cassani. Sindaco che, dopo averlo criticato in campagna elettorale, smentisce le voci di un disimpegno nella gestione del museo: «Ma quale chiusura», conclude, «l’intenzione è renderlo ancora più importante». Come? Trovando «contributi economici coinvolgendo le grosse aziende» del territorio. Gli ultimi due sindaci ci hanno provato, fallendo. Ci riuscirà Cassani?