Emergenza a casa Gallarate si interroga

GALLARATEGiusto un anno fa la giunta aveva presentato “Oikia”, un progetto pluriennale nato con l’obiettivo di affrontare il disagio abitativo. Trascorsi dodici mesi, ecco il bilancio di questa iniziativa promossa dal Comune.

Uno dei primi temi era la casa di prima accoglienza. Di nuovo, sotto questo profilo, ci sono solo i costi: 600mila euro quelli stimati un anno fa, 900mila quelli previsti oggi. Per coprirli, il municipio ha chiesto un finanziamento da 500mila euro alla Fondazione Cariplo. «Abbiamo elaborato il progetto insieme alla Caritas diocesiana e lo abbiamo inviato un mese fa», spiega l’assessore ai Servizi sociali Margherita Silvestrini. E per avere una risposta, aggiunge, «potrebbe volerci qualche mese».

L’intenzione dell’Amministrazione cittadina è quella di dare corpo a un progetto che prevede la realizzazione, all’interno dell’ex casa del segretario, di alloggi per far fronte a situazioni di difficoltà, anche se dalla Cariplo non arriverà l’intera somma richiesta. Ma per il momento, fa sapere la Silvestrini, il progetto resta fermo, «a meno che non si trovino entrate autonome».

<+tondo>E tutto ciò, anche se i bandi per alienazioni di immobili comunali allo scopo di finanziare le opere pubbliche negli ultimi tempi non sono andati per niente bene. Nel senso che non è arrivata nessuna offerta.

Un altro progetto che avrebbe dovuto concretizzarsi già nel 2012 era quello legato all’incremento degli alloggi di emergenza. Ovvero quegli appartamenti nei quali il Comune ospita persone che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione. Già nel secondo semestre del 2011 ne erano stati recuperati tre (due in viale Milano e uno alle Azalee), portando il totale a 14. Altri due saranno ricavati all’interno di Villa Calderara non appena Exodus avrà dato il via ai lavori di ristrutturazione.

Mentre non è da escludere che venga destinato a questa funzione qualcuno degli appartamenti che verranno realizzati in via Forze Armate, dove entro la fine dell’anno dovrebbero partire i lavori per la costruzione di nuove case popolari. «Lo valuteremo al termine dell’edificazione», precisa l’assessore.

Il 2013 dovrebbe poi portare con sé l’attivazione dell’agenzia per la casa. Ovvero una realtà che cerchi privati disponibili a mettere a disposizione degli alloggi a canone calmierato, a fronte di una garanzia da parte del Comune in caso di mancato pagamento dell’affitto. «Per ora abbiamo trovato un solo soggetto interessato – rivela la Silvestrini – che però vuole concentrarsi verso un target specifico, cioè quello dei padri separati».<+togli_rientro>

<+tondo>Il che, a suo avviso, «è interessante, visto che si tratta di un’esigenza forse un po’ nuova». Un’esigenza che può costituire «un punto di partenza» per poi coinvolgere altri privati e altre categorie di persone che si trovano a vivere una situazione di disagio abitativo.

e.romano

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