VARESE Nella città giardino, i principali viali cittadini non hanno solo alberi; anche i fiori le fanno da cornice, soprattutto nei mesi più caldi dell’anno.
E a curarli c’è una sola persona, cui spetta il compito di difenderli dalla varie “minacce”, e non solo atmosferiche. A Varese, infatti, il principale “nemico” delle fioriere – che il Comune ha voluto posizionare da viale XXV Aprile a piazza XX Settembre – sono i ladri di fiori.
Come spiega Roberto Lo Presti, addetto del Verde Pubblico, che tra le sue funzioni ha anche quella di installare e curare i vasi collocati sugli archetti salvapedoni e sui pali della luce in centro città.
Gli effettivi del Verde Pubblico sono solo otto a Varese, motivo per cui il lavoro non manca. La cura delle fioriere è uno tra i tanti. Ma Lo Presti la fa con passione. «Sono cinque anni che curo questo settore – racconta l’uomo, cinquantadue anni, da ventuno dipendente del Comune – Si tratta di coltivare l’aspetto estetico e ambientale della città. Sotto la superivisione del capo attività Pietro Cardani abbiamo sempre lavorato bene».
Anche se a volte occorre tornare più volte a rimediare ai danni causati dalla scarsa educazione di alcuni cittadini.
«In viale XXV Aprile, dopo pochi giorni dal posizionamento delle fioriere, dobbiamo già rimpiantare la maggior parte dei fiori – racconta il dipendente comunale – mentre nelle altre vie, anche perché sono più centrali, è difficile che ci siano atti vandalici».
Perché di vandalismo o, ancor peggio, di veri e propri furti si tratta. Le fioriere del Comune non sono un prato di campagna, ma «una parte integrante della città, realizzata tra l’altro grazie all’apporto di alcuni sponsor privati» spiega l’assessore all’Ambiente Stefano Clerici.
Le fioriere infatti sono state finanziate grazie al contributo dell’azienda varesina Sumenzat. «Il nostro bilancio è inferiore ai 700 mila euro all’anno – dice ancora Clerici – già ridotto del 20 per cento dall’anno scorso e oggetto di un ulteriore taglio del 5% quest’anno».
Ma non è finita qui, è costretto ad ammettere Clerici: «Adesso provvederemo, limitando la manutenzione, a diminuire ancora del 5 per cento. Il problema è che dobbiamo curare 850 mila metri quadri di verde: insomma, abbiamo a disposizione meno di un euro al metro quadrato all’anno, mentre altre città ne spendono quattro o cinque». E ultimamente i fondi sono ancora diminuiti: «Stiamo scendendo sempre di più verso i 70 centesimi di euro al metro quadrato, contro gli ottanta centesimi di poco tempo fa» conclude l’assessore.
s.bartolini
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