– A 16 anni scrive un episodio di una fiction. Stiamo parlando di Nico Tramontin, studente del liceo Ferraris e ciclopico difensore giallonero dell’HC Varese Mastini. Nico, pur essendo italianissimo, veneto per la precisione, e figlio di italiani, non può essere schierato in prima squadra dal coach Massimo Fedrizzi in quanto da bambino è stato tesserato in Svizzera, Paese dove si è trasferito per via del lavoro dei genitori. Ma nonostante questo «sgambetto» della burocrazia, il giovane non si è
perso d’animo. È di Nico, infatti, l’idea di ambientare un episodio della fiction «Sport Crime» – un Csi dello sport – in un carcere luganese, facendo di un detenuto, Lucas Corti, detto Puma, un attore protagonista. L’idea nasce proprio dall’amicizia tra Nico e Lucas. «Ho pensato al soggetto della puntata e poi l’ho illustrato a mio padre – che è Luca Tramontin, rugbysta e personaggio televisivo – e lui ne è stato entusiasta. Così gli ho presentato Lucas, il resto è venuto da solo» racconta Nico che, cresciuto hockeysticamente tra Bellinzona, Chiasso e gli «Elite» del Lugano, ha scelto di trasferirsi a Varese per la fiducia che ripone nel coach Fedrizzi: «Sono contento dell’allenatore, dei compagni di appartamento, di squadra, della scuola e degli insegnanti. Se fossi andato a giocare nella Svizzera francese o tedesca, inoltre, non avrei potuto seguire Sport Crime, perché Lugano sarebbe stato troppo lontana da raggiungere. L’unica nota triste è la licenza hockeystica». La scorsa settimana gli autori di Sport Crime (Luca Tramontin e Daniela Scalia, ex SportItalia e figura familiare al PalaAlbani) e il regista Massimiliano Mazza sono andati in visita al carcere di Lugano. Nico non è andato con loro, non ha voluto saltare le lezioni al Liceo Ferraris e questo nonostante il lavoro di preparazione sia stato in gran parte suo. «Ero appena arrivato a scuola, non me la sono sentita di assentarmi – spiega Nico – Il liceo scientifico è una scuola tosta, c’è tanta matematica, ce la sto mettendo tutta per organizzare tutto: studio, allenamenti e fiction». La serie Sport Crime sarà centrata su uno sport diverso in ognuno dei sei episodi stagionali; non mancheranno basket, ippica, rugby e hockey. Nell’episodio di Nico si parla soprattutto di boxe. «Mi stupisce ancora che l’ideazione di una trama così forte sia stata di un ragazzo all’epoca quattordicenne» ha dichiarato Mazza, regista anche di «The Legacy Run», il film con Nino Castelnuovo che introduce i temi e i personaggi della serie Sport Crime e al quale ancora una volta ha contribuito Nico trovando l’attore Toussaint Mavakala. «Nico è un ragazzo molto valido, di sicuro interesse per l’hockey – afferma Maurizio Fiori, dirigente dei Mastini – Speriamo che la Federazione ci consenta di inserirlo al più presto in prima squadra. Se no, seguiremo l’iter che prevede di farlo giocare tre anni nelle giovanili o 16 mesi in serie A. Quest’ultima ipotesi è più difficile da percorrere perché in questo momento la nostra serie A è impegnata nel campionato extra frontaliero. Spero che piano piano le regole cambino, e che il prossimo anno venga consentito di inserire almeno uno straniero – che in questo caso, paradossalmente, è un italiano tesserato in Svizzera – in prima squadra». The Legacy Run, prequel di «Sport Crime», ovvero il film che introduce la serie, già presentato a Cannes dove ha riscosso successo, andrà in onda, per i ticinesi, a partire dal 20 novembre su Rsi. Per il pubblico italiano, nelle prossime settimane, su SportItalia.