Fumata bianca.
Le associazioni di categoria – Ascom, Confesercenti e Aime – dopo un incontro durato quasi due ore, a mezz’ora dall’inizio dell’inizio del Consiglio comunale, hanno firmato il protocollo di intesa redatto dal sindaco Davide Galimberti e dall’assessore al commercio Ivana Perusin.
Il documento costituisce un patto tra commercianti e amministrazione per il rilancio del centro storico, la sicurezza, il decoro e il rispetto delle regole. Secondo Galimberti si tratta del «primo protocollo in assoluto di questo tipo siglato in Italia».
«Siamo molto contenti perché di fatto si è dato il via alla prima applicazione concreta del baratto amministrativo e con questo si potrà intervenire sul settore del commercio – dice il sindaco – Al contempo, come preannunciato nei giorni scorsi, sono state sensibilizzate le parti su temi importanti come quello del decoro urbano, l’osservanza delle regole per rispettare la sicurezza e l’illuminazione. Insieme troveremo le condizioni affinché il centro sia il più sicuro possibile. Abbiamo preso impegni importanti finalizzati a rendere il centro di Varese più vivibile nell’interesse del rispetto totale delle regole. Con un centro più qualificato sono tutti più felici».
Il protocollo rappresenta la premessa per il ritiro dell’aumento del Cosap (per la conferma bisogna aspettare le decisioni del Consiglio comunale convocato questa sera). L’emendamento presentato dal sindaco prevede che gli 80 mila euro che sarebbero dovuti entrare nelle casse di Palazzo Estense con gli aumenti dal Cosap saranno coperti con i dividenti di Aspem. I commercianti – sulla base del patto condiviso – saranno chiamati a partecipare a progetti (per esempio l’installazione di ulteriori telecamere in città o eventi).
L’opposizione si dice complessivamente soddisfatta, ma ritiene che «Galimberti abbia fatto un passo indietro, cosa che rappresenta un errore di metodo, perché le associazioni avrebbero potuto essere ascoltate prima di decidere l’innalzamento della tassa» (del tema si è parlato ieri, nella conferenza stampa congiunta tra Forza Italia, Lega e Lista Orrigoni). Ma Galimberti non ci sta: «In realtà abbiamo fatto dieci passi avanti. Questo protocollo è l’applicazione concreta dei principi della città partecipata».
«Le associazioni, che sono le firmatarie del patto, avranno il compito di informare i propri associati, facendo capire loro che il patto non rappresenta una imposizione da parte del Comune – spiega Antonella Zambelli, fiduciaria della Fipe (Ascom) – Mi è piaciuta la sinergia che c’è stata tra le associazioni e il Comune, nonché la partecipazione dei singoli esercenti, cosa che non era mai capitata nel passato. Il sindaco ha dimostrato grande apertura, abbiamo discusso dei dettagli, non del principio che regola il documento che abbiamo sottoscritto».
«Trovo che questo accordo sia importante per il lavoro svolto dalle associazioni di categoria – afferma Arnaldo De Falco, presidente di Aime – Mi sembra che ci sia un concorso da parte di tutti per lavorare al bello. C’è un’attenzione particolare al decoro della città e del centro storico. Il documento ha una valenza sociale molto importante, perché vivere in una città bella eviterà azioni di malcostume e soprusi di violenza all’interno della città».
«Il documento prevede la creazione di un tavolo che si riunirà una volta al mese per trovare soluzioni insieme, anche rispetto all’applicazione di tasse, per adottare dei parametri corretti» spiega Rosita De Fino, direttrice di Confesercenti Varese.
Per quanto riguarda l’aumento del Cosap: per il prossimo anno è stato messo a preventivo un tetto di spesa che sarà soggetto a discussione nel tavolo di concertazione tra amministrazione e commercianti. Quindi il moltiplicatore, la prossima volta, potrebbe essere stabilito insieme.