Molti luoghi del Varesotto, affascinanti da un punto di vista paesaggistico e naturalistico, si sono arricchiti negli ultimi cinquant’anni di un patrimonio architettonico-artistico che vede nella tipologia dei “paesi dipinti” una punta di eccellenza. Il comune di Marchirolo e frazioni quali Arcumeggia, Boarezzo, Olona, Peveranza, Runo e San Fermo sono oggi noti per l’armoniosa integrazione tra l’ambiente circostante e i dipinti murali nonché gli affreschi, che per soggetti figurativi rappresentati si ricollegano alle origini del posto, agli usi, ai costumi, alle attività lavorative degli abitanti e alle credenze popolari, in un’unica tavolozza di brillanti colori, godibile in ogni stagione.
Arcumeggia è una piccola frazione del comune di Casalzuigno immersa nel cuore verdeggiante della Valcuvia. Oltre ad essere il più noto paese dipinto in provincia di Varese, Arcumeggia è stata la prima esperienza di “Galleria all’aperto dell’affresco” in Italia. Tra i soggetti dipinti appaiono le immagini relative all’emigrazione, raffigurazioni simbolico-allegoriche, ritratti di abitanti e mestieri del paese, intervallate da santi e scene religiose, a cui recentemente si sono aggiunte rappresentazioni naturalistiche e paesaggistiche. Il borgo di Boarezzo,
situato in Valganna, è costituito da poche case in sasso, strade strette e viottoli acciottolati ed è circondato da boschi di faggi e castagni, che caratterizzano un paesaggio tipicamente montano. Il pittore Mario Alioli rilanciò il borgo attraverso la sua trasformazione in “villaggio dipinto” dedicato a Giuseppe Grandi e ad Odoardo Tabacchi, due tra le figure più prestigiose dell’intero panorama scultoreo italiano dell’800, nati in Valganna. L’ambizioso progetto vide nel suo nascere 16 artisti invitati a creare pannelli dipinti e affrescati che furono collocati sui muri delle case tramandando, in una sorta di “racconto a percorso”, le tradizioni e gli antichi mestieri della vita rurale del luogo.
Marchirolo è un piccolo comune sulle montagne sud-occidentali del Lago Ceresio e nel 1983 l’amministrazione comunale promosse una “rassegna murale” invitando una quindicina di artisti a sviluppare, in modo autonomo, la tematica dell’emigrazione attraverso i secoli. A Peveranza, dal 1869 frazione di Cairate, nel 2003 un gruppo di pittori locali riuniti all’interno dell’associazione “La Tavolozza” decise di creare un percorso artistico all’aperto che, per mezzo di pannelli dipinti, andasse a rappresentare la storia e le antiche tradizioni lavorative del paese, sui muri degli edifici presso i quali questi lavori si sono svolti realmente. A Dumenza, infine, comune situato in una conca circondata da boschi, nel 1978 alcuni abitanti di Runo decisero di dar vita ad un’iniziativa culturale-turistica che prese il nome di “Runo per l’affresco” al fine di realizzare un “libro murale” da “sfogliare” lungo le vie del paese. Il progetto, che avrebbe dovuto proseguire fino al 2000, si interruppe intorno al 1983, ma riuscì ugualmente a dotare i muri delle case di più di un centinaio di affreschi di differenti artisti che trattarono i più diversi soggetti. Si possono ammirare altri affreschi nella vicina frazione di Stivigliano. Accanto a tale iniziativa si sviluppò anche l’idea di decorare le mattonelle dei numeri civici con motivi di flora e fauna locale.