È il nuovo vescovo di Como; l’attuale guida della diocesi di Crema ha preso il posto di , che ha retto la comunità cattolica lariana per dieci anni. Una nomina voluta da Papa Francesco che riguarda da vicino anche alcune parrocchie della provincia di Varese che fanno parte della diocesi comasca; si tratta del Vicariato di Cittiglio, che oltre raduna anche le parrocchie di Gemonio, Brenta e Caravate. Monsignor Cantoni è nato a Lenno nel 1950 ed è
stato ordinato sacerdote nel 1975; dal 1986 al 2003, anno in cui diventa vicario episcopale per il clero, ricopre l’incarico di padre spirituale del seminario di Como.
A dare virtualmente il benvenuto al nuovo vescovo, a nome delle parrocchie del Varesotto appartenenti alla diocesi lariana, è il parroco di Gemonio , coetaneo e compagno di studi del nuovo vescovo comasco. «Si riparte per un nuovo tratto di strada – afferma don Silvio sul blog della parrocchia gemoniese – si riparte con un nuovo vescovo e questo, per una diocesi, è avvenimento di quelli che contano. Quattro sono stati i vescovi con i quali ho camminato da studente e poi da prete, ovvero Bonomini, Ferraroni, Maggiolini e Coletti e a questi si aggiunge ora don Oscar Cantoni». Il parroco di Gemonio conosce molto bene il neovescovo lariano. «Siamo stati compagni di classe durante gli studi in seminario – racconta don Bernasconi – condividendo momenti di spensieratezza, di gioia, di fatica, di confronto; insieme abbiamo compiuto il passo fondamentale della nostra vita nel solenne presbiterio della cattedrale in quel mattino di giugno del 1975. Insieme abbiamo discusso, progettato e ognuno ha intrapreso la sua strada, nella diocesi di Como».
Una realtà che il nuovo vescovo conosce bene, comprese le parrocchie del Varesotto a lui affidate e che nel corso del suo ministero verrà a visitare di persone come hanno fatto i suoi predecessori. «Don Oscar parte con alcuni metri di vantaggio – conclude il parroco – ha una buona conoscenza e un buon rapporto con i preti e gode di quella facilità di entrare in sintonia con chi ha dinnanzi, non comune».