CARONNO PERTUSELLA Si è ritirato dalla finale di Coppa Italia di softball il Caronno Pertusella Rheavendors, che ha conquistato l’accesso al big match battendo lo scorso weekend il San Marino. Il colpo di scena ieri mattina, quando il Caronno Pertusella, il Legnano e La Loggia (tre delle quattro squadre qualificate) hanno inviato la lettera di rinuncia alla Federazione italiana baseball e softball (Fibs).
La decisione al termine di un lungo braccio di ferro sulla regolarità del campo del Nuoro, dove domani dovrebbe disputarsi la finalissima fra le squadre che hanno disputato la scorsa stagione nella massima serie. Il terreno sarebbe «inadeguato per ospitare una finale nazionale» sia per quanto riguarda le dimensioni che per l’illuminazione, secondo le tre società che avevano proposto invece di giocare sul campo del Legnano. E la finale rischia ora di saltare a poco più
di 24 ore dal big match. «Non si ricorda un precedente simile – spiega il presidente della Rhea, Giorgio Turconi – la situazione è scandalosa e arriva il momento in cui servono gesti concreti di denuncia di fronte a una gestione inaccettabile da parte della Fibs del problema degli impianti». Ha preceduto la lettera inviata alla Fibs una comunicazione (firmata anche dal Legnano) rimasta senza risposta, nella quale le società chiedevano di poter disputare la finale su un campo con regolare omologazione. Nell’ultimo documento il Caronno Pertusella, oltre a comunicare il ritiro dalla finale, denuncia la «sistematica mancata applicazione da parte degli organi federali delle regole da essi stessi emanate» sulla regolarità dei terreni di gioco. E rilancia la palla alla Federazione, ribadendo la necessità di spostare la finale a Legnano.
«Il campo di Nuoro è privo delle dimensioni previste dalla Circolare attività agonistica – si legge nel documento – inoltre la presenza di un albero determina l’applicazione di una stravagante regola di campo. Se una società ha risorse per ingaggiare costose atlete – si chiede il Caronno – per rispetto delle altre società trovi anche le risorse per adeguare il proprio impianto, che è la condizione prioritaria per poter giocare».
Andrea Gianni
f.tonghini
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