VERCELLI Una squadra che fa 1 punto su 12 contro chi le sta sopra, che le prende a Vercelli dopo aver rischiato di prenderle pure a Reggio Calabria, Ascoli, La Spezia, Vicenza e Padova forse merita di stare fuori dalle prime 6 della classifica.
L’incubo, temuto per lungo tempo, si è materializzato (Brescia nei playoff, Varese fuori), ma è nell’ordine più naturale delle cose. Parlare di calendario impossibile del Brescia e di calendario facile del Varese è un esercizio di pura filosofia che serve (forse) per nascondere la realtà. E la realtà dice che la Pro Vercelli, salvata ancora non si sa per quanto dalla matematica, ha strameritato di vincere. Con un punteggio (2-1) fin troppo benevolo per i biancorossi. Non è il caso di fare drammi, anche perché 5 giornate sono tante. Ma è chiaro che per girare la stagione serve una svolta radicale. E in tempi immediati.
Braghin conferma il 4-3-1-2, modulo con cui ha affrontato il Crotone nell’ultimo turno. A centrocampo torna Filkor con Germano (fuori Cristiano e Genevier). In attacco promosso Iemmello con Eusepi, e Ragatzu in panchina insieme al recuperato Erpen. Castori obbligato a lasciar fuori gli infortunati Carrozzieri, Diamonte, Fiamozzi e Juan Antonio, oltre all’ingenuo Bastianoni, che si è fatto espellere nel finale di Varese-Livorno. Ma la formazione titolare ha le sue belle sorprese, viste le esclusioni (eccellenti e poco sensate) di Pucino, Oduamadi e soprattutto Corti. Giocano Franco, Struna, Ferreira Pinto e pure Kone.
Il primo tentativo è biancorosso, con un siluro da fuori di Troest dopo 100 secondi. Pallone che sfila alla destra del portiere Valentini. Nemmeno il tempo per testare il sintetico del Piola che la retroguardia varesina sbanda. Minuto 6, sul primo corner della Pro sono liberissimi a centro area Scavone e Ranellucci. E’ quest’ultimo che si alza e tocca di testa quel tanto che basta per scavalcare Bressan. Il Varese è già sotto, come troppe volte è successo in questo campionato. Sulle ali dell’entusiasmo l’undici di Braghin si catapulta in avanti: Troest respinge un tiro di Scavone al 12′, Rea chiude su Eusepi al 19′ (che errore Franco), Germano mette i brividi a Bressan al 25′, con Struna che, impaurito, spazza in corner sull’arrivo di Scavone.
I biancorossi ci capiscono poco. Ed è davvero poca cosa vedere in mezz’ora solo una punizione di Zecchin a lato e un tiro di Neto ribattuto senza affanni da una gamba di Borghese. Decisamente più pericoloso il destro di Filipe al 38′ che trova però ben piazzato Valentini. Per la splendida curva biancorossa è un segnale. Che si trasforma in realtà al 43′: pennellata di Zecchin su punizione, stacco di testa di Rea che pareggia i conti.
Dovrebbe essere l’episodio giusto per rovesciare l’inerzia e la partita. O almeno per una squadra che punta in alto (e parrebbe il caso del Varese). Invece non passano due minuti che la Pro Vercelli fa il copia e incolla dell’1-1. Punizione di Scaglia, spaccata sotto porta di Borghese e tutto come non detto: 2-1. Difesa ancora una volta in bambola.
Costretto ancora una volta a cambiare strategie nell’intervallo Castori.
Resta sotto la doccia Franco, dentro invece Oduamadi (fuori dall’inizio non si sa perché). Ma sono dell’ex Eusepi i primi pericoli della ripresa: una girata di destro e un colpo di zucca entrambi altissimi. Il Varese con grande fatica prova ad alzare il ritmo. E tra il 9′ e il 10′ sfiora il 2-2, prima un gol annullato a Ferreira per fuorigioco di Ebagua considerato in posizione attiva e poi un siluro dello stesso Ebagua che non trova l’incrocio.
Le squadre tendono ad aprirsi. Girandola di cambi: Ragatzu per Iemmello, Tripoli per Ferreira Pinto, Genevier per Filkor, Martinetti per Filipe, Cristiano per Germano. E sono le uniche cose che si annotano sul taccuino in tribuna stampa. Insieme allo sguardo sempre più sconsolato della curva biancorossa.
Luca Calvi
a.confalonieri
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