BUSTO ARSIZIO Doveva essere una semplice risonanza magnetica alla caviglia, invece una giovane donna si è ritrovata le mani del radiologo addosso, con l’uomo che le ha palpeggiato seno e sedere, fino a cercare di baciarla sulla bocca. Oggi la corte presieduta dal giudice Toni Adet Novik ha condannato un 70enne di Busto Arsizio a due anni di carcere con l’accusa di violenza sessuale.
I fatti risalgono al 27 marzo del 2011 quando la donna si è presentata in un centro biomedico di Busto per una risonanza magnetica. Il radiologo l’ha fatta accomodare, le ha detto di restare in mutandine e maglietta e l’ha fatta accomodare sul lettino. A quel punto ha iniziato a farle i complimenti. «Non ho mai visto un corpo così ben fatto». L’ha invitata a cena e poi le ha palpeggiato inguine, sedere e seno. La donna, parzialmente vincolata al lettino, gli avrebbe chiesto più volte di smetterla. Dopo mezz’ora la donna si è rivestita ed è tornata a casa, decisamente turbata. Il giorno dopo un’amica ha colto il suo turbamento e le ha chiesto cosa le fosse successo, ottenendo il racconto dei fatti.
Il pubblico ministero Nadia Calcaterra ha chiesto la condanna dell’uomo a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Completamente diversa la ricostruzione dei fatti presentata dai due avvocati della difesa. «Possibile che la donna sia stata molestata per mezz’ora e non si sia messa ad urlare per fermare l’uomo? – chiede uno dei legali – Inoltre la donna non era legata al lettino, si sarebbe potuta alzare e sarebbe potuta scappare». Inoltre, sempre secondo la difesa, la testimonianza del teste principale, l’amica della vittima, sarebbe stata falsata da documenti che ricostruivano il fatto. Carte che la donna non avrebbe dovuto possedere.
Alla fine la corte ha dato credito alla ricostruzione fatta dagli inquirenti. «Grazie. Era quello che volevo» ha detto la donna al pm, ringraziandolo a fine udienza.
T. Sco.
f.artina
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