: 25-27, 23-25, 22-25.
: Lyubushkina 9, Degradi ne, Rania, Michel 5, Leonardi (L), Marcon 7, Perry 14, Camera ne, Diouf 10, Wolosz, Havelkova 2, Pisani 5. All. Parisi.
: Mori, Deesing ne, Loda 11, Paggi 8, Blagojevic 7, Merlo (L), Melandri 8, Radecka 1, Plak 21, Mambelli ne, Sylla 2, Tasca ne. All. Lavarini.
: Piluso e Ravallese.
– Spettatori paganti: 4.450. Busto: battute vincenti 2, sbagliate 7; ric. pos. 84% (perf. 60%); attacco 46%, errori 9; muri 6. Bergamo: battute vincenti 4, sbagliate 11; ric. pos. 69% (perf. 48%); attacco 49%, errori 5; muri 8.
Nel giorno della festa della donna, la Foppapedretti fa la festa alle farfalle: l’Unendo Yamamay si inchina in tre set a Bergamo e alla fenomenale Celeste Plak, Mvp del match.
Alla fine sono i tifosi bergamaschi a gioire in un PalaYamamay gremito da oltre 4.500 spettatori. La squadra di Parisi, che proprio ieri compiva 55 anni, vede interrompersi la serie di vittorie consecutive che durava da sei partite. Un ko che costa il quarto posto, occupato da ieri dall’Imoco Conegliano.
In realtà lo 0-3 finale è fin troppo severo rispetto a quello che si è visto in campo. Intendiamoci, la Foppa ha vinto con pieno merito: ma in tutti e tre i set la gara è volata via sul filo dell’equilibrio, senza una vera padrona.
Busto però è sempre venuta a mancare nei momenti chiave, quando si è trattato di sferrare la zampata decisiva. Che invece è sempre arrivata dall’altra parte, dove una Plak letteralmente infermabile (e ben supportata in attacco da Sara Loda) è
sempre riuscita a fare la differenza.
Più motivata, più fresca la Foppa, che non giocava una partita ufficiale da quindici giorni. Diversamente da un’Unendo Yamamay che continua a giocare ininterrottamente ogni tre giorni e che, inevitabilmente, ha la mente già proiettata a giovedì, quando vincendo due set in quel di Mosca conquisterebbe una straordinaria qualificazione alla final four di Champions League.
Tra le poche note positive della serata bustocca va segnalata la buona prestazione di Becky Perry: la schiacciatrice americana è subentrata ad Havelkova nel finale del primo set ed è poi rimasta stabilmente in campo in posto quattro, fornendo un buon apporto in termini di punti (14, più di Diouf) e mettendo spesso in difficoltà la ricezione foppina con la sua battuta in salto.
Havelkova ha così potuto tirare il fiato in vista degli impegni decisivi, senza che la squadra ne risentisse.
Certo, nel complesso la prestazione biancorossa non è stata esaltante: tanti errori, poco muro, gioco poco ispirato e prevedibile. Ma le attenuanti, stavolta, non mancano di sicuro: ha prevalso la maggior freschezza fisica e mentale di una Foppa che si è confermata squadra tignosa, che non molla mai, difende tantissimo, e quando contrattacca può contare su una forza della natura come Plak (classe 1995), uno dei migliori giovani talenti del volley europeo.
Ma è una sconfitta che brucia fino a un certo punto. Ora si può e si deve solo pensare alla Dinamo Mosca e a quei due set da vincere per centrare la seconda final four in Champions nella storia della Futura Volley. Quella di ieri, in fondo, è stata soprattutto una grande festa del volley, con un PalaYamamay strapieno come nelle occasioni migliori.