Una sfida difficile, temeraria, ambiziosa. Ma è stata combattuta e vinta grazie ad un grande spirito unitario e a una comune volontà di sfruttare un’occasione unica e irripetibile. L’Expo 2015 è stato il punto di partenza per le riflessioni che hanno caratterizzato l’assemblea di Assolombarda ieri a Milano, un punto di partenza non tanto per nostalgia del passato quanto per dimostrare come con logica, forza di volontà e spirito imprenditoriale si possa tentare di uscire dalla palude della stagnazione in cui si trova l’Italia.
E proprio seguendo la strategia dell’Expo il presidente Gianfelice Rocca ha indicato quattro strade per la crescita: scienze della vita, sostenibilità green, industria creativa, manifattura 4.0. Con un metodo che è stato sottolineato con forza dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi: «Dobbiamo dimostrare che l’Italia non è solo un grande museo, ma è soprattutto un laboratorio in cui si sviluppano grandi capacità di innovazione». Al di là della retorica resta il fatto che Milano e la Lombardia hanno insieme una grande potenzialità e una ancora più grande responsabilità: sostenere il ruolo dell’impresa e degli imprenditori, creare le condizioni perché “ricerca e sviluppo” non siano solo un’etichetta, far partecipe tutta la società di una sempre migliore qualità di vita. Non è una strada nuova. L’industria varesina ha visto il tramonto nel secolo scorso delle grandi fabbriche, ma ha saputo dare spazio a nuove imprese, cavalcare la modernità e la globalità, trovare nuove forme di alta specializzazione. E sarebbe una strada più facile se ci fossero meno venti contrari sul fronte politico e meno bastoni tra le ruote da parte della burocrazia.