Un sogno che sfugge. Una notte insonne. La delusione che brucia. L’orgoglio ferito. Il giorno dopo la sconfitta con il Legnano è duro, doloroso. E come se non bastasse ci si mette pure La Provincia, con quelle pagelle. Ma qualcuno che ci mette la faccia c’è: Michele Ferri. Un colpo di telefono, da uomo. E una promessa, da leader.
Ci tenevamo. Perché l’abbiamo preparata con il mister, perché era un derby. Perché volevamo riscattarci dopo il pari con la Pro Settimo. E perché i tre punti in palio erano importanti. Siamo entrati con questa idea e mi dispiace, profondamente, se qualcuno ha avuto l’impressione che non ci teniamo: non è così.
No. Inutile nascondersi: le aspettative erano alte. L’abbiamo detto tutto l’anno e non sarebbe corretto rimangiarselo: l’obiettivo era vincere. È normale che i tifosi ci contestino e noi ci prendiamo le critiche. La loro delusione è la stessa nostra dentro lo spogliatoio. Il nostro sogno era, ed è ancora, vincere. Abbiamo un dovere, e un diritto: riscattarci e provarci. Fino in fondo. Vogliamo fare felice la nostra gente: la promessa è massimo impegno.
Una delusione, un dispiacere: non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, i tre punti. Ma la forza di un uomo, e poi di un calciatore, è quella di rialzarsi subito. Già dall’allenamento di oggi. Dalle sconfitte bisogna imparare per non ripetere certi errori e così ho fatto in tutta la mia carriera: alzare la testa, subito. Abbiamo sempre cercato di dare il massimo, non è bastato: allora bisogna dare di più. Rovinare un’annata così è un peccato e non voglio che succeda. C’è una maglia da onorare: facciamolo.
I numeri raccontano un girone di ritorno, in casa, molto brutto. E i numeri non mentono: abbiamo qualche limite.
Mascherandoli con i pregi. Quelli che ci hanno portato fin qui: la forza del gruppo, la voglia, la grinta. Con il Legnano abbiamo dato la sensazione di non averla: e siamo i primi ad esserci rimasti male.
Eravamo tutti a testa bassa e il mister ci ha detto di alzarla. Oggi parleremo ancora e andremo in campo ad allenarci. Una squadra che lavora così non l’ho forse mai trovata in carriera. Questo gruppo è serio e cerca sempre di mettere l’anima in quello che fa. Il giusto atteggiamento non deve mai mancare: non molliamo. Rialziamoci, subito: come abbiamo già fatto altre volte.
Sì. Perché so quanto tengono al Varese. L’hanno dimostrato tutto l’anno: non esiste una squadra con un seguito del genere. La loro passione e il loro amore per questa maglia vanno oltre qualsiasi cosa. Una maglia che dobbiamo onorare. E vogliamo onorare.
La matematica dice “no”. Certo, è dura: 4 punti non sono pochi. Ma se partiamo sconfitti allora è inutile scendere in campo: questo sì, sarebbe un errore gravissimo. Abbiamo il dovere verso i tifosi e il diritto verso noi stessi di provarci fino in fondo.
Che vuole riscattarsi. Che arriverà da una settimana di duro lavoro per preparare la partita. In cui non sbaglieremo l’atteggiamento.