“Una sera fuori di galera”: dopo che il teatro è entrato in carcere, stavolta sono i detenuti a salire sul palco del teatro. Succederà giovedì sera alle 21 al Sociale, con lo spettacolo “Pirandello Remix”, messo in scena da 13 detenuti attori in permesso di libera uscita per la regia di . Un’iniziativa dell’associazione L’Oblò Onlus, che rappresenta la serata conclusiva del “Microfestival Incontri”, minirassegna teatrale che ha portato più di 200 studenti delle scuole superiori del territorio (Ite Tosi e Ipc Verri di Busto, Itc Gadda Rosselli di Gallarate e Curie di Tradate) a varcare i cancelli della casa circondariale per dei laboratori teatrali con i ristretti in carcere, in occasione della giornata nazionale del Teatro in Carcere.
«Per la prima volta i detenuti si esibiranno su un palcoscenico vero, con un pubblico vero – sottolinea , assessore all’inclusione sociale del Comune di Busto, che ha patrocinato l’iniziativa – l’obiettivo dell’iniziativa è favorire un’apertura dell’istituto di pena alle realtà territoriali esterne, per promuovere una diversa percezione del carcere, anche come centro di cultura, in grado di contribuire con le sue risorse allo sviluppo del territorio, e per promuovere l’idea della risocializzazione dei detenuti, l’inclusione come strumento di rieducazione e prevenzione della devianza».
Anche perché, come spiega l’insegnante (impegnata nei laboratori insieme a ), «in carcere la disperazione nasce dalla sensazione di non poter fare niente per migliorare la qualità della propria vita. Recuperare i detenuti è un investimento sociale per il futuro».
Elisa Carnelli, regista dello spettacolo con l’aiuto di , se ne è resa conto dopo nove anni di attività teatrale in carcere, in gran parte a titolo volontario: «In fondo lo si fa per la sicurezza dei nostri figli».
Lo spettacolo di giovedì sera, che segue un’esibizione del giugno scorso all’interno del carcere e le cene con delitto che hanno già attirato in via per Cassano centinaia di persone, sarà un evento davvero speciale e per certi versi unico: «Prima di questa occasione – spiega Elisa Carnelli – l’unica volta che i detenuti avevano potuto avere il permesso per uscire dal carcere era stato per una partita di calcio a San Vittore. Ci sono detenuti che avrebbero ottenuto il primo permesso per uscire nel 2020 e ci saranno figli di detenuti che vedranno per la prima volta il loro papà fuori dalla stanza dei colloqui in carcere».