Parigi, 8 set. (TMNews) – Sei mesi dopo il suo licenziamento dalla direzione creativa di Dior, John Galliano conoscerà finalmente oggi la sentenza sulle accuse di ingiurie e diffamazione a carattere antisemita che gli hanno già stroncato carriera e reputazione. Il 22 giugno scorso il processo davanti al tribunale correzionale di Parigi si è svolto a porte chiuse, alimentando la curiosità di stampa internazionale e sostenitori, ammassati fuori dall’edificio della corte.
Galliano rischia fino a sei mesi di carcere e 22mila 500 euro di ammenda. Il 24 febbraio scorso aveva lanciato insulti razzisti e antisemiti contro una coppia di frequentatori di un locale molto frequentato del Marais a Parigi. Poi lo stilista era stato sottoposto a un alcotest dalla polizia risultato positivo.
All’udienza di questo giovedì, in cui verrà pronunciata la sentenza, lo stilista che ha proiettato nell’Olimpo dei marchi del lusso l’autorevole e tradizionale maison Dior, di proprietà del miliardario Bernard Arnault, ha deciso di non partecipare per evitare la ressa di telecamere e flash di fotografi.
Durante il processo il couturier cinquantenne era apparso molto stanco. Ha riconosciuto una “tripla dipendenza” da alcol, sonniferi e valium e ha assicurato di aver trascorso due mesi in casa di cura per disintossicarsi in Arizona negli Stati Uniti e poi in Svizzera. “Non ricordo molto bene quello che è successo” ha testimoniato a proposito delle ingiurie e gli insulti antisemiti che gli sono stati attribuiti in due diversi episodi, l’8 ottobre 2010 e il 24 febbraio 2011 al Café La Perle. Poi ha assicurato di aver “sempre condannato il razzismo e l’antisemitismo”.
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