Con il ritorno all’ora legale, nella notte tra oggi e domani, dormiremo di meno, ma risparmieremo in maniera significativa a livello di consumi energetici; indubbiamente una buona notizia, sia per i consumatori che per le imprese.
Per effetto dello spostamento delle lancette degli orologi un’ora avanti, Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, stima un minor consumo di energia elettrica pari a circa 580 milioni di kilowattora, quantitativo corrispondente al fabbisogno medio annuo di oltre 200 mila famiglie.
Se si considera che un kilowattora costa in media a un cliente circa 16.32 centesimi di euro al netto delle tasse, la stima del risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2016, è pari a 94.5 milioni di euro.
Ma i 580 milioni di kilowattora che saranno risparmiati a livello nazionale nei sette mesi di ora legale, come vengono mediamente consumati in Lombardia e nelle varie province? Secondo i calcoli effettuati da Terna quella quota di kilowattora viene consumata a livello lombardo in tre giorni; per quanto riguarda la provincia di Varese, il consumo avviene in 43 giorni.
Un risparmio significativo per in consumatori e anche per le imprese del nostro territorio; dando un’occhiata alle altre province lombarde, i 580 milioni di kilowattora vengono mediamente consumati in 13 giorni a Milano, in 27 giorni a Bergamo, in 18 giorni a Brescia, in 78 giorni a Como, in 52 giorni a Cremona, in 61 a Mantova, in 56 a Pavia, in 218 a Sondrio, in 99 a Lecco, in 200 a Lodi, in 51 a Monza e in 43 come detto a Varese, che è evidentemente un territorio energivoro rispetto ad altre realtà regionali.
Secondo l’indagine di Terna, il mese che segna il maggiore risparmio energetico è quello di aprile, con 149 milioni di kilowattora, pari al 26% del totale, perché aprile ha giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo.
Spostando in avanti di un’ora le lancette dell’orologio, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento-
Nei mesi estivi, siccome le giornate sono più “lunghe”, l’effetto ritardo nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono perlopiù terminate.