Continua oggi la serie
delle nostre 20 domande
a personaggi in vista
di Varese e della nostra provincia. Domanda di quelle che raramente vedrete
in un’intervista “seria”
ma per questo non meno interessanti
e soprattutto sfiziose.
Oggi la parola
a Giovanni Boschini, presidente dell’Arcigay
di Varese.
Mi chiamano Gio, ma probabilmente non ho un vero e proprio soprannome
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Studio Informatica all’Università dell’Insubria, che è la mia principale passione fin da quando sono piccolo. E poi sono Presidente dell’Arcigay di Varese, che non è una professione ma è come se lo fosse: è un incarico molto sentito che prendo molto seriamente
Dell’arcobaleno!
Non ho mai tifato nessuna squadra
Risotto con i funghi
Sono molto pigro, dico sempre che da lunedì vado a correre. Il problema è che lo dico da anni
Non riesco a collocarmi politicamente con precisione, probabilmente sono più di sinistra, ma la sinistra vicina alla gente e non alle poltrone e soprattutto a quella che crede veramente nei valori e non lo fa di facciata solo perché “è di sinistra”
Decisamente mare!
Il formaggio grattugiato
Meglio la birra.
Senza il mio cellulare e senza il braccialetto arcobaleno del Varese Pride, un ricordo indelebile delle mie battaglie e di un momento incancellabile della mia vita
In un posto senza alcun tipo di connessione a internet, probabilmente mi rilasserei!
Porto sempre nel mio cuore Leggiuno, il paese dal quale provengo, e l’incantevole Lago Maggiore su cui si affaccia
Probabilmente laurearmi
A diciotto anni
Non sono molto ferrato sui personaggi storici, lo ammetto
Elementi di critica omosessuale di Mario Mieli
“Good Life” dei One Republic e come film “Pride” di Matthew Warchus (scontato, direi)
Auguro di passare un anno felice e spero che le persone possano accogliere e dare amore agli altri guardando oltre le differenze di ciascuno. E auguro anche che il 2017 porti cambiamenti positivi