Presunta mazzetta ad Angera Catalani chiede la libertà

ANGERA Vincenzo Catalani comparirà davanti ai giudici del tribunale del Riesame di Milano martedì mattina: l’ex assessore torna a chiedere la completa sospensione della misura di custodia cautelare emessa a suo carico. Vincenzo Catalani, allora assessore comunale, venne arrestato lo scorso 13 luglio dai carabinieri di Angera con l’accusa di concussione.

Le manette scattarono in flagranza, mentre cioè l’amministratore ritirava un assegno da 2.400 euro da un imprenditore privato in cambio del permesso di far passare i camion del privato in questione su una strada dove i camion non dovevano passare. Qualche giorno dopo l’arresto Catalani ottenne i domiciliari: davanti al gip, in sede di udienza di convalida, dichiarò che quel denaro (fatturato e comprensivo dell’Iva) non era per lui ma da destinare ad alcune associazioni sportive di Angera. Di più: dichiarò che dell’accordo erano al corrente sindaco e parte della giunta.

Subito dopo i domiciliari i difensori di Catalani, Pierpaolo Caso e Ermanno Talamone, presentarono un’istanza di completa rimessa in libertà rigettata, però, dall’autorità giudiziaria di Busto Arsizio. Di qui il ricorso al Riesame: «A nostro parere – spiega ancora l’avvocato Caso – Non esistono i presupposti per mantenere una misura di custodia cautelare a carico del nostro assistito. Non c’è pericolo di fuga, né di reiterazione del reato né tanto meno di inquinamento delle prove. Non c’è motivo, insomma, per il quale Catalani non dovrebbe tornare ad essere completamente libero».
Nelle prossime settimane, intanto, la procura di Busto potrebbe depositare l’avviso di conclusione delle indagini chiedendo quasi certamente il rinvio a giudizio per l’ex assessore angerese.

b.melazzini

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