Individua sul treno la vittima e la segue sino a Varese palpeggiandola: «è un a dea» ha detto l’imputato. Condannato a 3 anni e 8 mesi per violenza sessuale: è un asilante residente a Udine.
I fatti risalgono al novembre 2016: a far scattare le manette sono stati gli agenti della squadra volanti della polizia di stato di Varese. L’uomo arrestato è un ventunenne afghano, ed è stato condannato ieri in primo grado.
La vittima, coetanea dell’arrestato, nel primo pomeriggio di quel giorno di novembre, stava come di consueto facendo rientro in treno da Milano ed ha da subito notato che nel vagone in cui si era seduta con un amico si trovava anche un ragazzo mai visto prima, che continuava insistentemente a fissarla. Quando alla stazione di Gallarate il vagone del treno si è svuotato di pendolari e la ragazza è rimasta sola con lo sconosciuto, questi si è seduto nel sedile dietro la vittima. E mentre questa era al telefono ha iniziato a palpeggiarla con fare insistente. La ragazza ha subito reagito alzandosi, urlandogli di smetterla e cambiando posto, ma lo sconosciuto ha continuato nel suo intento una seconda volta.
Giunta a Varese, la ragazza è scesa dal treno e si è incamminata verso casa, notando comunque di essere ancora seguita. Lo sconosciuto infatti la stava pedinando ed è arrivato fino al portone dell’abitazione, non riuscendo fortunatamente ad entrare. Spaventata, la giovane ha raggiunto il suo appartamento e ha controllato dalla finestra la presenza o meno del ragazzo, che non ha desistito fino all’arrivo dei familiari della giovane, attendendo seduto vicino all’ingresso del portone per tutta la serata, notato anche dal fratello e dai genitori della ragazza che sono rientrati a casa verso le 18.
La vittima ha chiamato la polizia, lamentando la presenza da tutto il pomeriggio dello sconosciuto sotto casa. Giunti sul posto, gli agenti hanno contattato la richiedente, che ha raccontato loro delle molestie subite sul treno e del successivo “pedinamento”, hanno individuato il ragazzo descritto seduto tranquillamente a terra sulla strada intento a fumarsi una sigaretta ed lo hanno identificato in un ventenne di origini afghane, regolarmente presente sul territorio nazionale ma già conosciuto alle forze di polizia italiane per un episodio di atti osceni in luogo pubblico. Il giovane era drogato. È questo quanto emerso dal processo: è stato condannato a 3 anni e 8 mesi per violenza sessuale.