– Martedì sera i genitori della scuola dell’infanzia Borgomanero di Sciarè, si sono riuniti perchè, dopo aver letto le dichiarazioni rilasciate dal sindaco durante la commissione cultura, hanno voluto fare il punto della situazione riguardo ad una possibile chiusura dell’istituto. «La nostra scuola è un’eccellenza del territorio – ha affermato una delle rappresentanti dei genitori – dobbiamo essere tante gocce d’acqua che unite, devono salvaguardare la nostra scuola». Nella giornata di ieri, il primo cittadino ha voluto precisare alcuni punti discussi durante l’assemblea.
«Non è nostra intenzione chiudere la sede di via Cattaneo – interviene – e comunque questa decisione non spetta a noi perchè è di proprietà della parrocchia». La scuola materna di Sciarè, infatti, è una struttura privata che ha una convenzione in essere con il Comune. «L’unico atto che noi possiamo fare – continua il numero uno di Palazzo Borghi – è rivedere la quota destinata ad ogni sezione: è previsto un contributo fino a 15 mila euro».
Una modifica che sarebbe dettata da esigenze di bilancio. «Per la stessa ragione – dichiara Cassani – abbiamo chiuso la sede di Cedrate gestita dalla Fondazione Consorzio Scuole Materne di Gallarate per mancanza di alunni e con conseguenti costi di gestione troppo alti».
L’aspetto curioso, evidenziato già in precedenza dal capo della giunta è che i fondi comunali non vengono utilizzati per sanare un debito (come nel caso dei fondi destinate ad esempio alle polisportive) ma a generare un utile. «Come posso giustificare questa situazione ai miei concittadini?» si chiede Cassani.
Analizzando il bilancio consuntivo del 2014 risulta un utile di 14 mila euro che sale a 20 mila nell’anno successivo. Un risultato che, come descritto in assemblea martedì sera, è dovuto ad un arrivo tardivo dei fondi stanziati da Regione Lombardia. Anche dall’assessore alla cultura riconosce la valenza e l’importanza, sia per la comunità parrocchiale che per il quartiere, dell’infanzia Borgomanero, sottolinea però che «prima di creare una raccolta firme, sarebbe stato opportuno confrontarsi sia con monsignor Valagussa sia con noi dell’Amministrazione». «I genitori hanno sentito solo una versione – incalza il vicesindaco ed assessore alla partita – martedì sera era presente un rappresentante del consiglio affari economici della Comunità Pastorale, noi non siamo stati interpellati».